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Scarcerato il vice presidente di CasaPound. L’arresto sabato nel blitz alla sede Ue

Furto pluriaggravato era il reato contestato al vicepresidente di Cpi che è stato processato con rito abbreviato dal giudice Carlo Sabatini che ha anche disposto per Di Stefano l'obbligo di firma due volte alla settimana

casapound_scarceratoTre mesi di reclusione, cento euro di multa e immediata scarcerazione. È quanto ha deciso il giudice monocratico nei confronti del vicepresidente di CasaPound, Simone Di Stefano, arrestato e finito sul banco degli imputati in relazione al furto della bandiera europea dalla sede della rappresentanza della Commissione europea in Italia in via IV Novembre nell’ambito di un blitz avvenuto sabato scorso. Furto pluriaggravato era il reato contestato al vicepresidente di Cpi che è stato processato con rito abbreviato dal giudice Carlo Sabatini che ha anche disposto per Di Stefano l’obbligo di firma due volte alla settimana. Il pm Simona Sgro aveva sollecitato una condanna a sei mesi di reclusione e 180 euro di multa. “Ritengo siano stati riconosciuti dal giudice i motivi politici dell’atto – ha detto l’avvocato Domenico Di Tullio che assiste il leader Cpi – condannandolo al minimo della pena e riconoscendogli anche le attenuanti generiche”. Al termine di blitz di sabato la Digos aveva anche denunciato una decina di appartenenti allo stesso movimento per concorso nel furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata.

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