Umberto I caos, le partorienti sulle barelle nei corridoi? - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Umberto I caos, le partorienti sulle barelle nei corridoi?

umbertocorridoi«Le partorienti sono sulle barelle nei corridoi. Nella sala sono una vicina all’altra, perché lo spazio è poco. E la porta di legno del bagno è rotta da un anno, non è mai stata riparata: al suo posto c’è una tenda di plastica e sopra c’è disegnata una maniglia, tanto per salvare almeno il buon umore. Solo che quella è la toilette che devono usare le partorienti. Benvenuti alla sala parto del padiglione di ginecologia e ostetricia del Policlinico Umberto I». Lo scrive Mauro Evangelisti sul Messaggero. «La settimana scorsa – continua l’articolo – un consigliere regionale del Pd, Riccardo Agostini, ha svolto un’ispezione e ciò che ha visto lo ha molto preoccupato: ‘Ho visitato il dipartimento di Clinica ostetrica e ginecologica dell’Umberto I e ho potuto riscontrare il grave degrado della sala parto-sala operatoria, riscontrando una grave inadeguatezza delle strutture e una esiguità degli spazi, che a sua volta genera una serie di problemi che potrebbero portare gravi conseguenze sulle pazientì. Gli spazi originari della sala parto dell’Umberto I – prosegue l’articolo – furono chiusi nel 1999, a causa di alcuni casi di infezione. L’area assegnata doveva essere provvisoria, ma da allora nulla è cambiato. Così solo l’impegno del personale sopperisce a una situazione di grave difficoltà: basti pensare che il reparto potrebbe ospitare mille parti all’anno, in realtà ce ne sono 1.800. Così le partorienti restano anche sulle barelle nei corridoi. Spiega un dipendente: ‘Normalmente una partoriente dovrebbe arrivare in travaglio, partorire, andare in degenza nel reparto con il neonato. Tutto questo non è possibilè. Agostini aggiunge: ‘Teniamo conto che stiamo parlando di un centro di III livello, considerato uno dei più importanti d’Italia, dove si fa ricerca e si assicurano elevate prestazioni ai pazienti. Nonostante gli abbondanti spazi a disposizione del dipartimento, quelli dedicati a sala parto e sale operatorie sono insufficienti per l’affluenza giornaliera di pazienti (da un minimo di 15 ad un massimo di 30), che sono sistemate precariamente sulle barelle e dividono solo due sevizi igienicì. Secondo quanto racconta il personale le pazienti restano lunghi periodi in sala parto a causa della mancanza di posti. ‘Questo – dice Agostini – genera una grande confusione dovuta alla permanenza, nello stesso locale, di pazienti in travaglio, altre sottoposte a esami clinici e altre ancora assistite in puerperio>>. Viene a mancare la privacy, ci sono percorsi dei materiali confusi, con ‘grave rischio di infezioni. Inoltre risultano insufficienti e obsolete le attrezzature necessaria al lavoro dei medicì. Dal canto suo, il direttore generale del Policlinico Umberto I, Domenico Alessio, conferma l’esistenza del problema, all’indomani del nuovo protocollo d’intesa tra l’Università La Sapienza e la Regione: ‘Insieme ai locali della farmacia, dove di recente c’è stato un allagamento, quella della sala parto è una delle priorità che ho segnalato alla Regione per fare partire i lavori di ristrutturazione. Il problema è reale, bisogna risolverlò».

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