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RAI/ Il CDA si spacca sul piano delle fiction: ‘Privilegia poche società’

raiPoche società privilegiate e commesse sempre crescenti concentrate nelle solite mani. È l’accusa che ha portato il cda Rai a spaccarsi, questa volta non sulle nomine, ma sul piano fiction 2014. Cinque consiglieri hanno votato a favore, ma quattro si sono astenuti, soprattutto quelli riconducibili al centrodestra. Il tema è stato affrontato più volte negli ultimi mesi dalla Commissione di Vigilanza che ha messo sotto accusa le cinque ‘happy fivè (società felici), che il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, ha recentemente spiegato essere solo tre: Lux Vide, Fremantle e Publispei. Tra i punti contestati oggi in cda dai consiglieri astenuti (Antonio Verro, Antonio Pilati, Guglielmo Rositani e Rodolfo De Laurentiis) la riduzione del numero delle società coinvolte, la crescita delle commesse assegnate ad alcune di queste società, l’assenza della fiction di produzione su Rai2 e di alcune tematiche nel piano. Tra le società con maggiori introiti nel piano da 182 milioni complessivi – si apprende -, ci sono la Lux Vide con oltre 30 milioni, Fremantle con oltre 20, Cross Productions (la ex Magnolia) con oltre 18, Publispei con quasi 13, Palomar e Endemol con circa 10, Aurora e Cattleya con circa 9. Dopo il piano fiction, il cda ha anche approvato all’unanimità i palinsesti gennaio-giugno 2014, ma solo fino a marzo. I consiglieri hanno infatti chiesto di tornare a discutere dei palinsesti dell’ultima parte della stagione, con l’obiettivo di inserire ulteriori novità. Approvato all’unanimità anche il budget per il prossimo anno, che prevede il raggiungimento del pareggio di bilancio e le nomine di sei vicedirettori alla Tgr: Enrico Castelli, Anna Donato, Pietro Pasquetti, Carlo Verna, Federico Zurzolo e Giuseppe Gioia. Intanto, il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, ha tracciato un bilancio dei primi mesi di attività della bicamerale, definendolo positivo: «lavoriamo di più e spendiamo di meno», ha sintetizzato. «Vogliamo inserire nel contratto di servizio – ha detto inoltre – l’obbligo di pubblicazione dei curricula dei dirigenti apicali e dei loro stipendi lordi. Per gli stipendi dei conduttori è più dura, perchè la Rai si appella al segreto industriale». Fico ha anche annunciato che il Movimento 5 Stelle sta lavorando ad un progetto di riforma della governance, «che prevede l’abolizione della Commissione di Vigilanza, ma non la privatizzazione». A Fico replica il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. «Mi permetto di ricordare – afferma – che la Rai è obbligata dalla legge a pubblicare i curricula e i compensi di tutti i dipendenti e collaboratori, compresi i conduttori e le star super pagate». Dal Pd interviene Vinicio Peluffo, secondo cui «Roberto Fico oggi ha compiuto un atto di scorrettezza convocando una conferenza stampa da solo, come se il lavoro della Vigilanza non fosse frutto dell’impegno di tutti». Per il collega di partito Michele Anzaldi, invece, il bilancio è negativo: «abbiamo fatto tante richieste alla Rai, ma senza risultati». Novità anche dall’Antitrust. L’Autorità ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza tra 23 imprese fornitrici di servizi post-produzione per la Rai, dopo il rialzo generalizzato dei prezzi rispetto all’anno passato.

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