Il pasticcio della Multiservizi, cosa c’è dietro i licenziamenti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il pasticcio della Multiservizi, cosa c’è dietro i licenziamenti

E’ il segnale che la politica non è più forte da mantenere i carrozzoni elettorali e clientelari? Cattoi rassicura i lavoratori promettendo loro un cambio di appalto per la pulizia delle scuole, ma la società partecipata non avrebbe mai vinto nessuna gara pubblica

campidoglio-ppLa Multiservizi non serve più. Ora che la politica è sempre più debole la similitudine figurativa del Saturno che divora i suoi figli è davvero impressionante. E’ sempre più verosimile che la società costituitasi venti anni fa tra Comune di Roma, Gepi e Ama per assumere migliaia di cassintegrati e lavoratori socialmente utili, espulsi dalle multinazionali operanti a Pomezia, smobilitate dopo aver intascato fino all’ultimo centesimo dalla Cassa del Mezzogiorno, sia dirottata verso la strada del fallimento. Servita per due decenni come serbatoio elettorale e clientelare (tra le cui assunzioni figurano parenti e amici della triplice) per i poteri forti capitolini di centro sinistra e centro destra, ora si scopre che il meccanismo è ed è stato troppo costoso. La Multiservizi non sarà più l’azienda – che senza nessun bando di gara, in barba anche alla legge della libera concorrenza – scelta per ‘grazia divina’ per venti anni, senza soluzione di continuità, dal Campidoglio, per pulire lescuole romane. Lo comunica ufficialmente Alessandra Cattoi, assessore alla Scuola, precisando le motivazioni per cui Roma Capitale sceglie di affidarsi ad un altro concorrente e non firmerà il proseguo della convenzione in scadenza il prossimo 31 luglio. «L’Amministrazione capitolina – dichiara l’assessore – ha infatti deciso di aderire alla convenzione Consip per i servizi di assistenza, pulizia e manutenzione nelle scuole comunali, che saranno affidati alconsorzio Cns, aggiudicatario del lotto Consip per le scuole del Lazio». E’ lei stessa a ricordare, per chi non lo sapesse, che la Consip è una società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze che opera al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione, secondo i criteri di contenimento della spesa definiti dal governo. Cattoi sottolinea quindi il rispetto delle regole e soprattutto il risparmio. Perché, «Questa operazione consentirà di ottimizzare l’utilizzo dei fondi pubblici e va quindi nell’ottica di un’amministrazione virtuosa, in grado di economizzare risorse a parità di servizi richiesti». L’unica nota incomprensibile è la frase seguente: «Mi preme ricordare, soprattutto, che secondo quanto stabilito dall’articolo 4 del contratto di categoria, nelle procedure di cambio di appalto l’impresa che subentra è tenuta ad assumere i lavoratori della precedente gestione». Si tratta di un appalto o di una convenzione? Sono due atti pubblici completamente diversi. A quanto risulterebbe la Multiservizi Spa non avrebbe mai partecipato ad un bando pubblico per occuparsi dei servizi scolastici, tantomeno il Comune avrebbe mai aperto un bando di gara per quelle attività. Possibile che l’assessore Cattoi non riconosca l’errore macroscopico nel confondere una convenzione con un appalto? Il mistero s’infittisce quando lo stesso amministratore rasserena i dipendenti della Multiservizi sulle loro prospettive future: «Per garantire una migliore informazione, nelle prossimi settimane si terranno incontri e assemblee, nel corso dei quali sarà spiegato a tutti come concretamente avverrà il cambio di gestione. In questo delicato passaggio l’Amministrazione sarà al fianco dei lavoratori per garantire la piena tutela dei loro diritti, perché per noi questa è una priorità». A sconfessare una realtà definita ‘serena’ è il suo alleato di coalizione, il consigliere Sel, Gianluca Peciola, il quale scopre le carte. La Multiservizi ha già inviato le lettere di licenziamento a quasi 3000 dipendenti, quelli in esubero su 4000, dopo aver saputo di non poter più contare sulla convenzione miliardaria.
Stefania Pascucci  – Riproduzione vietata – copyright© 2014

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Una risposta a Il pasticcio della Multiservizi, cosa c’è dietro i licenziamenti

  1. Barbara Varese 6 giugno 2014 a 18:25

    L’assessore vuol farci credere che se decide lei a chi dare un appalto senza gara, si possa fare, oltretutto vuol far credere che la leggittimità della Roma Multiservizi sia sottoscrivibile da patrocinii e amicizie che nulla hanno mai avuto in pagamento ,se non il giusto per i lavoratori che da un ventennio meritano la stima dei succedutisi sindaci ed assessori ; l’assessore che ha nel curriculum solo STUDI teorici ,passando dal trentino alla sicilia solo per tavoli in cui veramente contano le amicizie di famiglia, si permette di dubitare ma non vuole dubbi sul suo operato, mi pare di riconoscere in pieno una classe politica dedita solo al guadagno di benefit mediante svendite di lavoratori che sono in deroga da sempre eppure non hanno mai lasciato scoperto un posto di lavoro ,nè sotto la neve nè in altri momenti difficili,oltretutto apprezzati dalle famiglie che vi si affidano ,cosa che con operatori intercambiabili di cooperativa non sarebbe possibile e che nemmeno operatori di sintesi “comunali” hanno saputo meritarsi !
    Se è vero che si ricerca il pelo nell’uovo di questo mai-stato-appalto , consiglio alla signora di controllare quanto viene rubato da INPS ed enti pubblici vari dai nostri stipendi, piuttosto che rubare il nostro lavoro affatto semplice quanto si fa credere!

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