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Gay Pride a Roma. Marino, con la fascia tricolore in testa al corteo: presto unioni civili

marino_gayprideStriscioni giganti, bandiere arcobaleno, danze, musica e un coro variegato di voci: è così che oggi pomeriggio a Roma si è alzato il sipario sul 20° Gay Pride della capitale. Un corteo colorato e stravagante, che ha già prodotto il primo risultato: presto a Roma potrebbero essere celebrate le unioni civili. Intervenendo alla manifestazione, il sindaco capitolino, Ignazio Marino, ha infatti promesso che subito dopo l’approvazione del bilancio sarà calendarizzato il registro delle unioni civili. In piazza, a sfilare per i diritti, anche il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola e l’attore Carlo Gabardini. «È necessario fare una legge nazionale – ha rimarcato il primo cittadino mentre marciava in testa al corteo- è una vergogna che l’Italia sia uno degli ultimi Paesi in tema di difesa dei diritti Lgbt». Alla manifestazione hanno partecipato, secondo gli organizzatori, circa 200mila persone. Il corteo, formato da 15 carri allegorici, è partito da Piazza della Repubblica e si è concluso a via dei Fori Imperiali. Molti i turisti incuriositi che hanno filmato con i telefonini la manifestazione: tanta musica e piccoli spettacoli in strada, in un clima di festa che ha contagiato tutti. Non sono mancate le critiche all’esecutivo. Parlando alla folla al termine della marcia, il portavoce del Roma Pride e presidente del ‘Mario Mielì Andrea Maccarrone ha protestato contro il premier Matteo Renzi che «si è impegnato a riconoscere i diritti civili entro i primi 100 giorni di governo: questa è stata la prima promessa che non ha mantenuto

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