Piazza Navona fa la guerra al tavolino selvaggio, | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tavolino selvaggio, arriva lo stop: liberata piazza Navona

piazza navonaStop a «tavolino selvaggio» a piazza Navona, con i marciapiedi liberati dai tavoli di alcuni locali. In ottemperanza a quanto disposto nei giorni scorsi dal Tar del Lazio, un bar e un ristorante della storica piazza romana, hanno tolto i tavolini che erano presenti sul marciapiede e che in parte invadevano la strada della celebre piazza romana. Ad assistere all’operazione, scattata ieri mattina, c’erano anche i vigili urbani con il comandante Raffaele Clemente. La polizia municipale non è, però, dovuta intervenire avendo i gestori dei due locali provveduto autonomamente a liberare interamente i tavolini dallo spazio davanti ai locali. L’iniziativa ha riguardato due storici locali della piazza: il ristorante ‘I tre scalinì e il bar ‘Berninì. «Oggi non lavoreremo e non sappiamo neanche a chi rivolgerci per risolvere questa situazione – dice il gestore del ristorante che è stato fondato all’inizio dell’Ottocento – sono circa 200 anni che siamo qui, da noi sono venuti a mangiare attori, registi e celebrità. Rischiamo di mandare a casa venti persone, quindi venti famiglie, che da anni lavorano con noi». Ieri il Codacons aveva diffidato i vigili a intervenire con lo sgombero dei tavolini posti «in sfregio delle disposizioni vigenti», minacciando altrimenti di procedere con una denuncia in Procura. Il Tar, venerdì scorso, contro il ricorso proposto dai due locali aveva dato ragione al Campidoglio che aveva notificato un provvedimento di chiusura per 5 giorni e intimato l’immediato dimezzamento dei tavolini sulla piazza. Il giudici amministrativi si sono riservati la decisione finale nell’udienza di merito fissata il 13 gennaio 2015. Su quanto avvenuto da registrare la presa di posizione di Guido Campopiano, presidente di Navona 2003, di fatto il portavoce degli esercenti della piazza. «Ci sentiamo sotto attacco – afferma – ci chiediamo chi ci sia dietro questa autentica persecuzione che rischia di lasciare a casa 700 persone». Campopiano è pronto a rivolgersi «al sindaco – prosegue – per sapere se Roma appartiene ancora ad uno stato di diritto o meno. Anche oggi ai vigili urbani abbiamo fatto presente di essere ancora in possesso della concessione per l’occupazione del suolo pubblico». Dal canto suo l’assessore a Roma Produttiva Marta Leonori, afferma che «l’ordinanza del Tar riconosce piena validità alla decisione dell’Amministrazione capitolina di applicare i Piani di massima occupabilità (Pmo), che tra l’altro prevedevano di ridimensionare il numero dei tavolini all’aperto di alcuni locali di piazza Navona».

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