Tavolino selvaggio, trovato l'accordo sui dehors di piazza Navona | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tavolino selvaggio, pace fatta tra i ristoratori di piazza Navona e il Campidoglio

tavoliniSul fronte ‘tavolino selvaggio a piazza Navona, si è trovato un accordo. Ad annunciarlo nella tarda serata di ieri è l’assessorato alla Roma Produttiva di Marta Leonori: «A sottoscriverlo l’amministrazione capitolina e gli esercenti della piazza, che si erano incontrati già nelle prime ore della mattinata per cercare una soluzione tecnica». Molto soddisfatto il sindaco Ignazio Marino che commenta: «Vincono la ragionevolezza e il rispetto delle regole e soprattutto vince la nostra città. Disciplinare l’arredo delle piazze, svelare la bellezza dei monumenti, rimettere al centro i cittadini e la loro qualità della vita, era ed è un obiettivo di questa amministrazione». Una nota dell’assessorato alla Roma Produttiva spiega i dettagli tecnici dell’intesa: «Il verbale di intesa, che prevede il rispetto del Piano di massima occupabilità, offre le procedure semplificate per il rilascio del titolo concessorio. Il procedimento si svolge in diverse tappe. Gli operatori sprovvisti di titolo di Occupazione di suolo pubblico presentano domanda propedeutica al Municipio, in seguito alla quale gli uffici rilasciano un titolo provvisorio. Entro 45 giorni da tale domanda gli operatori dovranno richiedere il titolo definitivo. La domanda di concessione deve essere completa di progetto, secondo quanto previsto dal piano di massima occupabilità. Dal giorno della presentazione il Municipio avrà 45 giorni di tempo per indire la Conferenza dei servizi, valutare la domanda e concedere il titolo definitivo di concessione dell’Occupazione di suolo pubblico». «Questo accordo – afferma l’assessore a Roma Produttiva Marta Leonori – conferma la volontà dell’Amministrazione di trovare una soluzione che, partendo dal rispetto delle regole, consenta alle attività commerciali e offrire un servizio a cittadini e turisti». La giornata è stata fitta di incontri e colloqui tra le parti anche se nella piazza la situazione è restata immutata con quasi tutti i ristoranti e i bar chiusi. «Al momento nella piazza restano aperti solo tre bar – aveva spiegato in giornata Guido Campopiano, portavoce dei gestori dei locali -. Oggi abbiamo ribadito la nostra disponibilità, momentanea, a rispettare il piano del Campidoglio ma attendiamo che venga sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda un verbale in cui vengano definite le varie tappe per tornare alla normalità». Se la situazione di Piazza Navona sembra, faticosamente, aver trovato una via d’uscita all’orizzonte già si profila un’altra emergenza: piazza Campo dè Fiori. La Libera Unione dei Pubblici Esercizi (Lupe) di Roma chiede un incontro urgente con l’assessore per «evitare che quanto sta accadendo a piazza Navona si possa trasferire anche a Campo dè Fiori». Ad avallare questa ipotesi il fatto che «sono già arrivate decine di lettere che chiedono agli esercenti di adeguarsi ai piani».

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