Contratto scaduto: in piazza Penitenziaria e Vigili del fuoco | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Polizia: in piazza Penitenziaria, Forestale e Vigili del Fuoco contro il contratto scaduto

protesta sappePiazza del popolo a Roma colorata di tanti palloncini aerostatici con centinaia di poliziotti, penitenziari, forestali e vigili del fuoco provenienti da tutta Italia, che hanno manifestato e organizzato un flash mob, donando il sangue grazie alla presenza in piazza di un’autoemoteca della Regione Lazio e dell’Associazione Nazionale Donatori Volontari Polizia di Stato. È la colorita protesta dei sindacati autonomi della Consulta Sicurezza: Sap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf (Corpo Forestale) e Conapo (Vigili del Fuoco). Tutti compatti nel chiedere al Governo una vera riforma della sicurezza, per dire no alla chiusura di presidi, uffici e provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria per chiedere ai ministri Alfano, Pinotti, Martina e Orlando il rispetto delle promesse fatte questa estate in materia di tetto stipendiale e rinnovo contrattuale, fermo da cinque anni per le donne e gli uomini in divisa. Decine di litri di sangue sono stati donati dai manifestanti e anche dai cittadini che si sono presentati alle 8 di mattina, con lunghe file che hanno costretto l’autoemoteca a interrompere la lista di prenotazione e gli accessi poco prima delle 13. Durante la mattinata sono stati distribuiti volantini e la banda musicale dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria ha allietato i presenti con marce e con l’inno nazionale che ha preceduto, alle 11.30, il flash mob: tutti fermi per dimostrare che, se si ferma la sicurezza, si ferma il paese. In piazza anche i parlamentari leghisti Erika Stefani e Nicola Molteni, Aldo Di Biagio del Gruppo per l’Italia, il delegato Cocer Esercito Girolamo Foti, esponenti e rappresentati del Partito Nazionale dei Diritti e del Gruppo Facebook contro il blocco stipendiale. «È stata una bella giornata di protesta e mobilitazione – spiegano i segretari generali Gianni Tonelli, Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi – per lanciare un messaggio chiaro al Governo che proprio in questi giorni sta decidendo ulteriori tagli di spesa pubblica. La sicurezza non si tocca, non si possono chiudere presidi, uffici e provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria. Soprattutto, bisogna rispettare gli impegni presi coi professionisti della sicurezza e del soccorso pubblico per quel che riguarda le retribuzioni, che sono ferme e bloccate da cinque anni con un danno di 400/500 euro netti in busta paga, sempre più ‘leggerà rispetto al costo della vita. Al premier Renzi, ai ministri Alfano, Pinotti, Martina e Orlando,chiediamo di ‘cambiare versò e di predisporre una riforma della sicurezza che accorpi e riduca le forze di polizia e accorpi le elefantiache e costose strutture dipartimentali del ministero dell’interno».(

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