Bolivia,nell'incidente del bus perdono la vita anche due romani | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Incidente in Bolivia, sul bus due vittime romane: Franco Cembran e la sua compagna Rinalda

La conferma della morte arriva anche da Viaggi e avventure nel mondo, agenzia con la quale i due erano partiti

incidente busEra felice di essere partito con la sua compagna, amante del Sud America e guida per Viaggi e avventure nel mondo. La meta era la Bolivia, doveva essere la loro vacanza. Ma sul bus sul quale si stavano spostando insieme ad altri turisti hanno trovato la morte. Franco Cembran, 53 anni, e Rinalda Di Stefano, 50 anni, sono morti la scorsa notte a Challapata, in un incidente che ha coinvolto il pullman su cui viaggiavano con altri turisti. Tra loro anche altri due romani, un uomo e una donna entrambi 50enni, che sono rimasti feriti in modo non grave. I familiari di Franco non si danno pace e si sono riuniti per piangere insieme il loro caro: «Siamo sconvolti – dicono tra le lacrime – Era una persona che rideva e scherzava, c’era sempre per tutti. Già ci manca». Faceva il tecnico del video e del suono Franco, «e da poco stava insieme a Rinalda. È una tragedia che sarebbe potuta accadere ovunque e che ci rattrista profondamente. Quella telefonata nel cuore della notte che ci ha avvertito della sua morte è stata terribile. Adesso aspettiamo la sua salma e quella di Rinalda». Rinalda Di Stefano, che viveva a Roma ma era originaria dell’ Aquila, era una geologa del suolo che lavorava all’Ispra: tra i suoi compiti, quello di redigere le carte geologiche. Nella foto che la ritrae sul lavoro ‘La ricerca calpestatà è sorridente. Sul profilo e nell’immagine di copertina che aveva scelto su facebook non compare lei, ma la terra, protagonista della sua vita e dei suoi studi. «Rinalda era una persona socievole e solare – dice un suo collega – lavorava al Servizio geologico poi inglobato dall’Ispra da 15 anni, e conoscevo la sua passione per i viaggi. Aveva scritto anche una favola per bambini per avvicinarli alla Geologia, era una collega davvero in gamba».

Franco e Rinalda sarebbero dovuti tornare tra qualche giorno. «Siamo sconvolti, abbiamo sperato fino all’ultimo che si trattasse di un’omonimia» dice con la voce soffocata dalle lacrime Fabrizio Galluzzo, dirigente dell’Ispra, responsabile del progetto di Cartografia geologica nazionale (Carg) nel quale lavorava Rinalda. «Era un’appassionata geologa – spiega Galluzzo – mi raccontava spesso dei suoi viaggi, è davvero una grande perdita per il mondo della geologia. Rinalda faceva rilievi e stava partecipando al progetto per la realizzazione di carte geologiche». Di Stefano era originaria di Cagnano Amiterno (L’Aquila) e da circa 15 anni lavorava all’Ispra. Aveva partecipato alla manifestazione La ricerca calpestata, quando a piazza Maggiore a Bologna il 29 novembre del 2008 furono affissi i volti di 2000 ricercatori e professionisti contro i tagli alla cultura. Tra quei volti c’era anche quello di Rinalda: scrisse anche una favola per bimbi per spiegare l’importanza della geologia, aveva lavorato con professionisti aquilani per la ricostruzione post-sisma e su Facebook il suo ultimo post è per il Museo geologico di Roma, votato come luogo del cuore. Aveva collaborato con l’associazione Art Lab insieme a Franco, per un progetto su Testaccio. «Ho un ricordo bellissimo, era una brava ragazza, in gamba» il commento di Donato Circi il sindaco di Cagnano Amiterno che chiederà il lutto cittadino. Due sorelle infermiere, il papà Nunzio morto recentemente, nella casa di famiglia a San Giovanni è rimasta mamma Onorina, sconvolta dal dolore. Poi un ultimo selfie con lo sfondo delle montagne boliviane, un sorriso e la data del 21 agosto. E il viaggio proseguito fino a quella maledetta strada tra Potosì e Oruro, vicino alla piccola località di Challapata.

 

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