Tavolino selvaggio, Tor Millina chiusa per protesta. Ristoratori attaccano Marino | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tavolino selvaggio, Tor Millina chiude per protesta. I ristoratori in piazza contro Marino

l posto dei dehors, cartelli che chiedono le dimissioni dell'assessore Marta Leonori

Ristoratori vs PmoNel dedalo di stradine che costeggiano piazza Navona è ormai scontro aperto tra esercenti e vigili urbani sulla questione «tavolino selvaggio». All’ennesimo provvedimento di chiusura, oggi bar e ristoranti di via di Tor Millina, una delle strade più caratteristiche alle spalle della piazza, hanno deciso di «chiudere per protesta», abbassando le serrande contro l’inasprimento dei controlli da parte degli agenti della municipale. Sistemata la questione a piazza Navona, con l’installazione delle strisce blu che delimitano gli spazi consentiti per i dehors, ora la lotta al tavolino selvaggio si trasferisce dunque nei locali che costeggiano la piazza fino ad arrivare a Campo dè Fiori, altro luogo simbolo della movida capitolina e del turismo mondiale. Il comandate dei vigili urbani, Raffaele Clemente, si è recato di persona oggi in via di Tor Millina, accompagnato dal minisindaco del centro storico, Sabrina Alfonsi, per controllare che cinque bar e ristoranti avessero effettivamente chiuso, così come ordinato dai provvedimenti consegnati alcuni giorni fa. Al suo arrivo, però, il capo della municipale si è trovato di fronte ad una serrata di protesta di quasi tutti i negozi della strada, che hanno esposto sulle loro serrande un messaggio diretto al sindaco Marino contro il Piano di occupabilità di suolo pubblico. Solo una settimana fa, proprio in via di Tor Millina, si rischiò la rissa durante l’ennesimo blitz degli agenti della municipale intervenuti per la rimozione dei tavolini abusivi. Oggi ristoratori ed esercenti si sono seduti in strada esponendo striscioni diretti al Campidoglio, mentre – contemporaneamente – una delegazione ha dato vita ad un sit-in a due passi da piazza Venezia. Insomma, l’accordo trovato la scorsa settimana tra amministrazione ed esercenti sembra non essere condiviso da molti locali che annunciano battaglia per riavere i propri tavolini. «Purtroppo la legge è passata due anni fa – racconta il titolare della gelateria Quinto -, bisognava protestare prima che venisse approvata, non oggi quando ormai è troppo tardi. È vero però che ormai da parte dei vigili c’è una sorta di accanimento contro di noi al centro storico, ci sorvegliano 24 ore su 24. Oggi ho deciso di non partecipare alla serrata perchè ormai sono rassegnato. In due anni abbiamo perso almeno il 15% dei ricavi e ho bisogno di restare aperto». Intanto la prossima settimana ci sarà un incontro tra esercenti e Campidoglio, come conferma il segretario della storica Associazione Esercenti bar e gelaterie, Claudio Pica. «Incontreremo l’assessore Leonori – dice – perchè le regole attualmente in vigore devono essere riviste. La nostra intenzione è proporre un testo unico da discutere ed analizzare insieme per rivalutare il piano di occupabilità, ma anche le norme sull’apertura degli esercizi commerciali».

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