Frascati, Fi e Ncd più vicini grazie al patto della Fraschetta | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Frascati, Fi e Ncd più vicini grazie al patto della Fraschetta

alfanoNon si può ancora parlare di ‘patto della Fraschettà ma alla Summer School della fondazione Magna Charta, a Frascati, il percorso di avvicinamento di FI, Ncd e Lega registra una nuova tappa, che ha nell’apertura del Carroccio la sua novità più importante: il modello lombardo, con FI, Ncd e Lega assieme, va «esportato» alle altre regioni, è l’offerta del governatore Roberto Maroni. E le Regionali saranno infatti il primo, essenziale, banco di prova del cantiere del centrodestra, con azzurri e ‘alfanianì che sembrano oggi più vicini all’intesa. Anche perchè l’alternativa è «l’irrilevanza», avverte il consigliere politico di FI, Giovanni Toti. A Frascati quella che va in scena è una sorta di prova generale per il futuro, con Toti, Maroni, il coordinatore di Ncd Gaetano Quagliariello e il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia seduti allo stesso tavolo. I toni sono concilianti,Quagliariello sottolinea come ora «non siamo più nemici», Maroni ammette che in Lombardia tra con FI e Ncd c’è «un’ottima intesa» e giudica una reunion «non impossibile» sebbene sia tutt’altro che superato quel baratro sulle politiche d’immigrazione che ancora oggi divide leghisti e ‘alfanianì. Così, qualcuno, dalla platea fa un richiamo al ‘patto del tortellinò tra i leader socialisti Ue a Bologna. È Toti, allora, a buttare l’esca: non si potrà parlare di patto, ma di «mezzo patto della Fraschetta», sottolinea, con una battuta, ribadendo come il cammino dell’alleanza sia lungo, ma non privo di concretezza. Un cammino che, per il leghista Maroni non può prescindere da primarie che scelgano chi, alle prossime elezioni, andrà a contendersi Palazzo Chigi con il segretario Pd Renzi. «Berlusconi non è lì per sempre, nonostante creda il contrario. Qualcuno gli dica di fare le primarie», è l’appello, quasi ‘rottamatorè, del governatore. I nodi, insomma, restano, se è vero che anche oggi da Quagliariello arrivi un secco ‘niet’ a qualsiasi veto posto dalla Lega mentre Toti, più realisticamente, ammette come, con i veti, una coalizione non la si può neppure avviare. Ma il tempo stringe, e le Regionali in Emilia-Romagna e Calabria sono ormai alle porte. A tal proposito, i contatti tra ‘alfanianì e azzurri si fanno sempre più fitti con Ncd che, secondo rumors parlamentari, potrebbe chiedere, in generale, ai ‘cuginì la candidatura per tre regioni (E-R, Calabria, Campania, dove crescono le quotazioni di Nunzia De Girolamo). La direzione di Ncd di lunedì sarà a questo punto decisiva anche se non priva di malumori, con la gestione della leadership interna che continua a insinuare più di un dubbio. E il fatto che l’azzurro e fittiano Nuccio Altieri potrebbe andare a sostituire l’alfaniano Antonio Leone (eletto al Csm), in Parlamento non rasserenerà certo gli animi. Forse anche per questo, il leader di Ncd Angelino Alfano, parlando a Frascati, si mostra prudente, facendo riferimento solo a quella Costituente popolare, composta con Udc, Popolari per l’Italia e parte di Sc, che sembra ormai pienamente avviata e che correrà unita alle Regionali. «Un’alleanza che sarà alternativa al Pd», assicura Alfano, sotto gli occhi del segretario Udc Lorenzo Cesa, che annuisce: il ricompattamento dell’ala più moderata del centrodestra sembra ormai cosa fatta.(

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login