Suicidio 14enne, consulenze tecniche su tablet per svelare il mistero | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Suicidio a Trastevere, consulenze tecniche su tablet e cellulare della 14enne per svelare il mistero

La soluzione del mistero legato al suicidio di una tredicenne capoverdiana adottata da una famiglia romana potrebbe trovarsi nei file di un tablet o nella memoria di un telefono cellulare posseduti dalla ragazzina e dei quali i genitori ignoravano l’esistenza. Segreti non riferibili che potrebbero essere all’origine della tragica decisione della 13enne di impiccarsi, la sera di giovedì scorso, nella sua cameretta, a Trastevere, nel centro di Roma, dopo un acceso diverbio con la madre adottiva. Una decisione spiegata in un messaggio scritto lasciato in casa ai genitori: il rimorso, e quindi il pentimento, per aver fatto una cosa che non avrebbe dovuto. In procura c’è riserbo sull’episodio, o episodi, ai quali si farebbe riferimento nella missiva. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone, titolare degli accertamenti, ha però convocato subito gli esperti affidando loro l’incarico di cercare nel tablet e nel telefonino le tracce degli eventuali segreti che potrebbero aver spinto la ragazzina ad un gesto estremo e, allo stesso tempo, disperato. Soprattutto gli inquirenti vogliono sapere la provenienza del tablet e del cellulare e cosa ci sia dietro il loro possesso da parte della tredicenne. Ogni ipotesi è ora possibile, a cominciare da quella delle attenzioni di un malintenzionato, ma in procura non si escludono altre piste. Solo gli esami tecnici sui due apparati potrà fornire elementi utili per chiarire il giallo. Il lavoro degli esperti della scientifica dovrebbe sortire qualche primo risultato nei primi giorni della prossima settimana. La ragazzina, arrivata a Roma quattro anni fa e adottata dopo un lungo iter burocratico, si è impiccata nella serata di giovedì scorso quando i genitori non erano in casa. Questi ultimi sono distrutti dal dolore, soprattutto la madre, che alla polizia ha dovuto raccontare la lite scaturita dalla scoperta del tablet e del telefono cellulare. A dare l’allarme al 118 e alla polizia, in quella tragica sera, sono stati proprio i genitori. Appena rientrati a casa hanno trovato la ragazza impiccata con una corda al soppalco della sua cameretta.

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