Corcolle, il minisindaco Scipioni: "Troppi rifugiati, vadano via" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Corcolle, il minisindaco Scipioni: “Troppi rifugiati, vadano via”

marco scipioniTensione alle stelle oggi a Corcolle, quartiere alla periferia est di Roma, teatro ieri sera di un’aggressione nei confronti di tre immigrati accusati di aver assalito due bus e aggredito le autiste dell’Atac, la società di trasporto pubblico capitolina, che erano alla guida. Il minisindaco del Pd, Marco Scipioni, ha chiesto a gran voce di «allontanare i rifugiati» dal quartiere, dove – ha detto – è ospitato il «50% degli immigrati di tutta Roma». «Qui i neri non ce li vogliamo», hanno ribadito i residenti ormai esasperati. Per l’intera giornata le forze dell’ordine hanno presidiato il centro d’accoglienza di via Novafeltria, invitando gli immigrati a non uscire al fine di evitare ulteriori scontri. Ma fra gli stranieri c’è qualcuno che ha provato a ribattere alle contestazioni, spiegando che troppo spesso gli autisti saltano le fermate impedendo loro di salire sul bus e costringendoli a camminare per chilometri per tornare a casa. Il presidente del VI Municipio ha lanciato più volte l’allarme sulle criticità del quartiere che, oltre a 24 dei 48 centri d’accoglienza di Roma, ospita anche uno dei campi nomadi più grande della Capitale «ed altri abusivi». «Qui la situazione è esasperata – ha sottolineato – c’è un allarme sociale che resta inascoltato». Il minisindaco ha inviato una lettera al sindaco e collega di partito, Ignazio Marino, e al prefetto per chiedere l’«allontanamento degli immigrati» dal municipio. «La gente è esasperata, c’è un problema oggettivo di appesantimento sociale. Il territorio non può più sopportare tutto questo – ha ribadito -. Ho segnalato la cosa più volte 2-3 mesi fa all’assessore Cutini, ma non ho ricevuto alcuna risposta. Si continuano ad indire bandi per i centri di accoglienza senza verificare i luoghi di assegnazione». Il malcontento e la preoccupazione sono dipinti anche sui volti dei residenti. «Abbiamo paura che a causa di queste aggressioni, tutte ad opera di immigrati, l’Atac sospenda le linee», dicono alcuni di loro. «Da quattro giorni – spiega Francesca – è arrivato un gruppo di immigrati in un centro di accoglienza e da allora abbiamo avuto solo problemi: furti, aggressioni. Le istituzioni intervengano. qui la violenza non la vogliamo, vogliamo solo vivere in pace». «Non ce la facciamo più – le fa eco Maria – non è questione di razzismo, ma non si può più scendere in strada: i marciapiedi sono occupati da gruppi di extracomunitari che bivaccano».

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