Visita al Quirinale, storia a lieto fine per un bambino autistico | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Visita al Quirinale, storia a lieto fine per un bambino autistico

napolitano bambino autisticoStoria a lieto fine per un ragazzo di prima media di una scuola di Roma, la Di Donato, con un disturbo autistico: la sua classe doveva andare al Quirinale per la festa di inaugurazione dell’anno scolastico, ma lui ha rischiato di non poter seguire i compagni. Alla fine però la situazione si è sbloccata: lo studente non solo è riuscito ad essere presente ma ha potuto salutare personalmente il presidente della Repubblica e il ministro Giannini. Un «incidente» che sembra aver avuto origine da un misunderstanding. «Lo accompagno come sempre alle 8.30. Alle 9.30 mi chiamano dalla scuola per dirmi che la classe, un’ora dopo, sarebbe uscita per andare al Quirinale e che, evidentemente, non ci era stato comunicato nulla, visto che sul diario non c’era l’avviso nè l’autorizzazione», aveva raccontato stamani la mamma. «Il suo nome era nella lista dei partecipanti – aveva spiegato – ma l’insegnante di sostegno non sapeva nulla. Era disponibile ad accompagnarlo, ma solo fino alle 14.30, mentre la manifestazione si sarebbe conclusa alle 18.30. Non ho ritenuto opportuno andarlo a prendere nel bel mezzo della manifestazione, così sono andata a scuola e l’ho ripreso subito. In quel momento, i suoi compagni indossavano magliette e cappellini colorati, tutti contenti, pronti per partire. Lui è venuto via triste e arrabbiato, a me è scesa una lacrima per l’ingiustizia che stava subendo. Antonio forse non sa esprimersi bene, ma prova emozioni e queste cose lo elettrizzano». Poi però la vicenda ha avuto una svolta positiva. La mamma di Antonio ha mandato messaggi alle altre mamme della scuola che hanno parlato con la vicepreside. E alla fine è stata proprio lei, assieme alla preside, ad accompagnare il bimbo al Quirinale. «È nato tutto – ha spiegato la dirigente dell’istituto scolastico Gianna Renzini – da un disguido di comunicazione. Antonio era assente il giorno che è stato chiesto ai ragazzi di portare l’autorizzazione dei genitori. Ma lui era stato accreditato, come i suoi compagni, già dalla scorsa settimana. È vero che la sua insegnante di sostegno non c’era oggi, ma questo non avrebbe compromesso la sua partecipazione tanto è vero che ci siamo sentite telefonicamente con la mamma e si è trovata una soluzione. È una vicenda che è stata vissuta male, ma – ha assicurato la preside – non c’era nessuna intenzione di discriminare nessuno. Antonio ha sempre partecipato a tutte le iniziative, campo scuola compreso, senza alcun problema».

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