Eliseo, lavoratori barricati nel teatro ma lo sfratto potrebbe slittare | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Eliseo, la stagione inizia sotto sfratto: si slitta al 14 ottobre, ipotesi occupazione

C'è chi realizza costumi di carta, «in protesta con chi ci blocca i fondi»

Sono delusi per «l’ennesima proroga dello sfratto» perchè oggi «ci aspettavamo una soluzione definitiva del problema». Le maestranze del teatro Eliseo di Roma sono in subbuglio: «inizieremo la stagione sotto sfratto, è incredibile». Infatti la nuova scadenza fissata dall’ufficiale giudiziario è il 14 ottobre ma il primo spettacolo in cartellone è il 9 ottobre e le prove in sala continuano. E ora le maestranze non escludono l’occupazione della sala, un pò come è stato per il Valle e il Cinema America. «Il problema non è quello di saldare i conti economici, il vero problema è che imprenditori e i proprietari delle mura non riescono a raggiungere un accordo, ci sono divergenze su come debba essere portato avanti un teatro come l’Eliseo – dice Massimo Monaci, direttore artistico – Il nostro obiettivo è quello di portare a termine la stagione, dunque di garantire tutti gli artisti, tutti i partner e tutte le compagnie. La stagione si farà, su questo non ci sono dubbi». «Continueremo a lottare, potremmo arrivare anche all’occupazione. Un teatro come questo non può chiudere» dice Paolo Scarinci Procuratore speciale e Direttore Amministrativo della Eliseo Teatro Srl, la società che in questo momento ha la gestione del teatro. «Speriamo che una proroga di così pochi giorni sia simbolica, che sia stata fatta per dare la possibilità alle parti di trovare un accordo -dicono i lavoratori- il nostro obiettivo e quello di arrivare ad una soluzione».

Fuori, serrande abbassate alla sala grande e al Piccolo, con il grande striscione affisso all’ingresso, «La cultura non si sfratta per interessi privati». Dentro, barricati in attesa dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto del Teatro Eliseo e del Piccolo Eliseo, lavoratori, sindacati e il direttore Massimo Monaci, al momento in assemblea. Nel frattempo, tra giornalisti e fotografi, c’è chi realizza costumi di carta, «in protesta con chi ci blocca i fondi». Sono due membri del cast tecnico de «La professione della signora Warren», lo spettacolo che il 21 ottobre avrebbe dovuto aprire la stagione 2014-15 all’Eliseo. «Noi negli ultimi giorni abbiamo continuato ma c’è un grosso punto interrogativo: andremo avanti? – racconta Fabrizio Iorio -. Di mezzo ci vanno i lavoratori, sempre professionali». E non può fare a meno di ricordare che «a Roma da sempre questo è il teatro numero 1 della prosa. Se tu chiedi a un attore dove vuole fare un musical, ti dirà il Sistina, per la prosa, l’Eliseo». E Mara Gentile, mentre scherza se «all’ufficiale giudiziario sta meglio il nero o il rosso per un costume», chiosa, «bisognerebbe capire cosa è successo al Teatro in questi anni».  A sostenerli anche Maurizio Scaparro, storico regista nonchè ex direttore artistico del teatro Eliseo. «Sono qui per dire che il teatro non può e non deve morire, la stagione deve andare avanti», dice. I dipendenti aspettano tutti insieme l’arrivo dell’ufficiale giudiziario, ma nel frattempo in sala proseguono le prove per i prossimi spettacoli in programma come da cartellone.

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