Eliseo, stagione sotto sfratto: spunta l'idea occupazione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Eliseo, stagione sotto sfratto: spunta l’idea occupazione

La stagione dell’Eliseo inizia sotto sfratto ma i lavoratori dello storico teatro romano non si arrendono. Anzi valutano l’ipotesi dell’occupazione così come successo per il Valle e per il Cinema America, poi sgomberati. Stamani l’ennesima proroga: l’ufficiale giudiziario tornerà il 14 ottobre ma qui, all’Eliseo, si va in scena già il 9 e anche oggi le prove vanno avanti. I lavoratori, in assemblea permanente da luglio, non mollano. E stamani a sostenere la loro causa anche Maurizio Scaparro, storico regista nonchè ex direttore artistico del teatro Eliseo. «Sono qui per dire che il teatro non può e non deve morire», ha detto alle maestranze. «Le trattative tra la cordata che vorrebbe affittare e gestire il teatro – tra gli imprenditori vi è anche il produttore teatrale Francesco Bellomo – e il proprietario delle mura sono ancora in corso» spiegano i lavoratori. «Continueremo a lottare, potremmo arrivare anche all’occupazione. Un teatro come questo non può chiudere. Ci auguriamo che tutto vada per il meglio, nell’interesse della città di Roma, della cultura e dei lavoratori» dice Paolo Scarinci Procuratore speciale e Direttore Amministrativo della Eliseo Teatro Srl. «Il problema non è quello di saldare i conti economici ma che imprenditori e i proprietari delle mura non riescono a raggiungere un accordo – dice Massimo Monaci, direttore artistico – Il nostro obiettivo è quello di portare a termine la stagione, che si farà, su questo non ci sono dubbi». È per questo che in sala le prove proseguono normalmente. Non tutti i lavoratori, però, sono soddisfatti: «speriamo che una proroga di così pochi giorni sia stata fatta per dare la possibilità alle parti di trovare un accordo. Ma noi oggi speravamo si arrivasse ad una soluzione definitiva». Si va avanti con l’assemblea permanente, dunque, «continueremo a chiedere aiuto alle istituzioni, ma il fatto che la stagione inizi è importante, c’è una speranza in più – dicono i lavoratori – Forse faremo dei volantini, quasi sicuramente faremo leggere dagli attori un comunicato al pubblico in apertura della stagione anche per ringraziarli della fiducia e per spiegargli la situazione» raccontano. «Certo resta il timore che chi prenderà in affitto le mura voglia farne tutt’altro che un teatro, nonostante il vincolo di destinazione d’uso, ma noi andiamo avanti», concludono. L’assessore alla cultura Giovanna Marinelli si dice soddisfatta della proroga, «è una boccata d’ossigeno», ma avverte: «noi possiamo mediare ma le mura sono di privati che possono serenamente decidere di tenere chiuso il teatro anche per 30anni».

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