Pd, la resa dei conti nel partito romano: i consiglieri capitolini contro il capogruppo D'Ausilio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pd, la resa dei conti nel partito romano: i consiglieri capitolini contro il capogruppo D’Ausilio

Il coordinatore della maggioranza, Panecaldo, senza giri di parole: "Dovrebbe rimettere il mandato". Il sindaco Marino alla Leopolda

Comincerà domani la resa dei conti all’interno del Pd capitolino, dopo la pubblicazione del sondaggio commissionato dal gruppo che in pratica boccia il sindaco Ignazio Marino. Una partita che potrebbe terminare anche con un cambio al vertice. I consiglieri dem attendono un chiarimento dall’attuale capogruppo Francesco D’Ausilio sulla vicenda, ma in ballo c’è anche una sua eventuale sostituzione. «Credo sia doveroso che il presidente D’Ausilio domani rimetta il suo mandato al gruppo – dice senza mezzi termini il coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo – che poi deciderà insieme a lui quale sarà la decisione migliore». Ignazio Marino, dal suo canto, oggi è andato alla Leopolda: un impegno fissato in agenda già dalla settimana scorsa in cui il sindaco si è fermato a parlare con diversi esponenti nazionali del partito e ha ricevuto – a quanto si apprende – anche attestati di sostegno per quanto accaduto da Debora Serracchiani, vicesegretario nazionale del Pd. Chi gli è vicino parla di un Marino per niente preoccupato ma che lascia intendere che dopo quanto accaduto è venuto a mancare il rapporto di fiducia con il capogruppo D’Ausilio. Dopo la pubblicazione del sondaggio (secondo cui solo il 20% di romani si fida ancora del primo cittadino) se molti concordano sull’esigenza di mettere Marino sotto pressione per far realizzare un cambio di passo, altri reputano la notifica a mezzo stampa un errore che rischia di creare il caos. «Il presidente del gruppo – spiega Panecaldo – ha deciso di commissionare un sondaggio senza concertazione e senza utilizzarlo in maniera logica. Per quanto riguarda il metodo usato mi sento ferito due volte». L’appuntamento per i consiglieri dem è domani alle 14 al gruppo di via delle Vergini. C’è chi si dice «deluso» e si attende che D’Ausilio si presenti con le dimissioni in mano e chi comunque chiederà un chiarimento sulla gestione della vicenda. In prospettiva si ragiona anche su un eventuale successore, forse una donna. Rumors danno in ballo i nomi di Fabrizio Panecaldo (ma lui si dice «non candidato, nè candidabile»); Alfredo Ferrari; Gianni Paris; Michela Di Biase e Giulia Tempesta (quest’ultima prenderebbe comunque la reggenza in maniera automatica). Ma fino alla fine, nulla è da dare come scontato. Dal Pd Roma, il ‘turbo-renzianò vicesegretario Luciano Nobili definisce la vicenda del sondaggio «incredibile», «un errore» ma non vuole entrare nel merito delle scelte «autonome» del gruppo. E anche il governatore Nicola Zingaretti torna sul tema: il sondaggio sul crollo del consenso del sindaco «va confrontato con quelli fatti alla stessa distanza di tempo su alcuni personaggi di grande discontinuità, cito Blair o la Thatcher. Marino coraggio ne ha, i fatti diranno se ha trovato le soluzioni giuste». Resta il fatto che,a maggior ragione ora,dall’amministrazione capitolina si attende uno scatto di reni, e forse anche qualche cambio di deleghe. Il sindaco Marino «deve essere conseguente a quanto concordato nell’ultima riunione di maggioranza: cambio di passo e più attenzione alla città – chiosa Panecaldo -. In questa prima fase abbiamo fatto le rivoluzioni, ora dobbiamo dare una risposta alla vita quotidiana dai cittadini».

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