Umberto I, dieci anni per la nuova struttura: "Sarà un ospedale modello" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Umberto I, dieci anni per la nuova struttura: “Sarà un ospedale modello”

Un nuovo Dipartimento emergenza e accettazione, una camera mortuaria, 728 posti letto rinnovati, nuove gallerie tra i padiglioni, collegamenti sotterranei, lo spostamento della farmacia ospedaliera, ma soprattutto la ristrutturazione della terapia intensiva e dell’area materna infantile e la messa in sicurezza tramite nuovi impianti elettrici e adeguamento sismico di alcune strutture. Sono queste le principali novità del progetto preliminare di ristrutturazione e messa in sicurezza del Policlinico Umberto I di Roma. Il progetto è stato esposto oggi dal neo rettore Eugenio Gaudio, dal Direttore Generale del Policlinico Domenico Alessio e dall’Ingegner Remigio Tecchia, coordinatore capo del progetto, in una conferenza stampa alla Sapienza. «Ci vorranno circa 10 anni, a partire dalla primavera prossima si faranno bandi di gara che verranno parcellizzati, ossia ci sarà chi si occupa di impianti, chi di ristrutturazione e così via» dice Alessio. «Per la ristrutturazione sono stati stanziati 225 milioni di euro, di cui 103 milioni erano già stati stanziati da una legge del 1998 per il recupero di aree di attività sanitaria nelle grandi città, mentre i restanti sono di fondi regionali – spiega Alessio – Quei 103 milioni sono stati sbloccati solamente adesso, grazie anche a Zingaretti. Bisogna cercare di ottimizzare tempi perchè ne abbiamo già perso tantissimo. Dobbiamo garantire la messa in sicurezza di questa struttura che ha 120 anni. Il policlinico – prosegue Alessi – non si dovrà più prestare all’umiliazione del sequestro della magistratura perchè le sue strutture non rispondono alle esigenze di sicurezza. Dobbiamo realizzare il sogno di vedere tornare questo grande ospedale agli antichi splendori». «I fondi stanziati sono necessari a fare lavori solo su una parte del policlinico, per questo abbiamo delle priorità» ossia camera mortuaria, blocco operatorio, terapia intensiva e area materna infantile. Anche se, per una ristrutturazione completa sarebbero necessari 500 milioni circa, spiegano. «La difficoltà in cui versa il policlinico è proprio dovuta al fatto di essersi trovata in situazioni di profonda arretratezza rispetto ad altre strutture -dice Gaudio – la cosa importante è il recupero dei fondi che erano inutilizzati». Policlinico, Sapienza, Regione, presto saranno in un tavolo condiviso per considerare le esigenze di tutti in modo da avere un policlinico moderno e funzionale.

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