Multegate, Pd e Sel a tenaglia su Marino: "Paghi". E chiedono il cambio di passo: "Nel 2018 saremo morti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Multegate, Pd e Sel a tenaglia su Marino: “Paghi”. E chiedono il cambio di passo: “Nel 2018 saremo morti”

– Il Pd presenta il conto al sindaco Marino che oggi, mentre in aula si discute dell’affaire multe, si trova a Londra. Ma il conto non riguarda solo le multe, «le paghi» dice il segretario del Pd romano Lionello Cosentino, ma sull’impronta da dare al’amministrazione. Ci vuole uno «scatto», dice Cosentino. «Basta con gli assessori che fanno stage in giunta, se non hanno ancora il master un motivo c’è», dice il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo. Marino da Londra non parla delle grane romane, perchè nel frattempo esplode anche la periferia di Tor Sapienza. Ma in Campidoglio, o meglio nell’aula Giulio Cesare, l’aria che tira è quella che il count down è iniziato e si fermerà solo se Marino «farà poche cose utili». La maggioranza capitolina, dunque, mette alle strette il sindaco. Partendo dalle multe. Dal Pd consiliare arriva la richiesta al primo cittadino di riferire sull’accaduto, perchè «si può proseguire solo con lui in Aula». Cosa che avverrà martedì. Sel va all’attacco. «Vogliamo la verità – dice il capogruppo Gianluca Peciola – Qualcuno comunque nella catena di comando deve pagare». Il qualcuno sarebbe il Capo di Gabinetto Luigi Fucito, che avrebbe commesso un errore nel fornire documenti al sindaco tanto da spingerlo a fare una denuncia per hackeraggio. Ma Marino ha sempre difeso il suo braccio destro. Così anche dal Pd, che pure all’inizio dell’affaire multe aveva dato la sua solidarietà al sindaco «bersaglio di un attacco politico», arrivano toni netti. E che non parlano solo delle multe ma dell’azione amministrativa più volte considerata debole e poco incisiva. «Non abbiamo bisogno di alcuni assessori che stanno a fare lo stage nella Giunta, abbiamo bisogno di persone con il master. E se dopo un anno qualcuno il master non lo ha preso, o va a casa o cambia ruolo», taglia corte Panecaldo che è coordinatore della maggioranza. «Roma non ce la fa più – aggiunge Cosentino -. Ci vuole uno scatto, ma non solo del sindaco, forse anche del ceto politico, delle forze politiche, della classe dirigente di questa città. Marino arriva a fine legislatura se fa poche cose utili: se paga le multe, se ci mettiamo tutti assieme a lavorare sui problemi veri di Roma, e non sulle polemiche tra partiti e le strumentalizzazioni». E «se non riusciremo a risolvere i problemi, i cittadini decideranno», continua non escludendo le urne. Parole che arrivano alla vigilia della direzione del Pd di Roma in cui si parlerà del governo della città, delle multe e del capogruppo dopo l’uscita di scena di Francesco D’Ausilio, in seguito alla pubblicazione del sondaggio che bocciava proprio Marino.

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