Protesta anti-immigrati, Marino a Tor Sapienza e Borghezio pensa di candidarsi a mini-sindaco | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Protesta anti-immigrati, Marino a Tor Sapienza e Borghezio pensa di candidarsi a mini-sindaco

L'assessore Cutini: "I richiedenti asilo sono in calo. Scoprire chi si nasconde dietro le violenze". Il centro devastato dopo tre giorni di guerriglia e assalti

Il sindaco Ignazio Marino è arrivato a Tor Sapienza teatro nei giorni scorsi di proteste anti immigrati. Presente anche il vicesindaco Luigi Nieri. Il sindaco, è protetto dalle forze dell’ordine, si trova tra un gruppo di abitanti.  I residenti di via Morandi hanno visto sulla strada una Panda rossa che veniva verso di loro e hanno gridato: «arriva il sindaco!». In realtà si trattava della Panda di un privato cittadino che gli abitanti della zona hanno scambiato con quella al centro delle polemiche di questi giorni.  Marino assediato dai residenti ha raggiunto il Lory Bar dove si trovano le rappresentanze dei comitati di quartiere che avranno un confronto col primo cittadino. I cittadini che sono rimasti fuori portano cartelli che da molti giorni espongono, primo fra tutti «Non siamo razzisti siamo solo esasperati». Alcuni si lamentano per non avere potuto parlare direttamente col sindaco.  Marino è in via Morandi dove si trova il centro di accoglienza al centro delle proteste. Per il sindaco è difficile raggiungere il luogo dove incontrerà i residenti anche per l’assedio di giornalisti e fotografi. Ora è entrato nel bar che ieri rifiutò un caffè a due ragazzi immigrati, ennesima scintilla di nuove violenze.  «Ho incontrato i ragazzi, stamattina mi hanno raccontato che nel centro hanno trovato una famiglia, persone che sono come genitori». Lo ha detto l’assessore al Sociale di Roma, Rita Cutini, al termine della Giunta in cui ha riferito sulla protesta anti-immigrati a Tor Sapienza e dei molti minori ospitati nel centro di prima accoglienza. «C’è un ragazzo, visibilmente scosso, che soffre di attacchi di panico – ha raccontato Cutini -. Mi ha colpito la relazione positiva stabilita con gli operatori. Lo spostamento non è stato indolore per questi ragazzi, è stato un attacco non morbido. Una parte di loro è tornata lì spontaneamente ma noi li abbiamo ricondotti negli altri centri, ci abbiamo parlato e li abbiamo convinti. Non c’è stato nessuno sgombero». «Ho riferito sull’accaduto a Tor Sapienza agli assessori, abbiamo ragionato insieme sul tema dell’accoglienza – ha detto ancora Cutini -. Proprio in questo giorni mi preme di ribadire che noi non abbiamo fatto nulla dettato dall’impulso del momento. Come assessorato ho seguito la cosa fin dai primi istanti, proprio perchè parliamo di un centro del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Spraar) che ospita un numero contenuto di richiedenti asilo, 36, e altrettanti minori stranieri non accompagnati. In alcuni casi questi hanno una storia dolorosa come richiedenti asilo, sono arrivati sul nostro territorio dopo viaggi della speranza. Li abbiamo spostati quasi tutti e il motivo è banale: l’attacco è stato brutto, il centro è stato devastato. Le stesse ragioni di tutela che fanno sì che noi dobbiamo ospitare questi minori, ci impongono di non tenerli in un luogo che ha i vetri rotti ed è devastato, inagibile». «La procura ha aperto un fascicolo, bisogna capire chi c’è dietro questi episodi. C’è stata una perizia legale dei danni, perchè ‘chi rompe pagà». Lo ha detto l’assessore al Sociale di Roma Rita Cutini al termine della giunta in cui ha riferito sulla protesta contro il centro accoglienza per immigrati a Tor Sapienza. Parlando degli ospiti della struttura Cutini ha detto: «Sono persone affidate alla tutela dell’amministrazione, motivo per cui ero e sono fiduciosa che le forze dell’ordine sapranno isolare questi episodi. Stiamo ragionando in grande collaborazione istituzionale con il Viminale, con la Prefettura e non da ora, da un anno e mezzo». «Io andrò certamente a Tor Sapienza, il mio staff non è mai mancato – risponde l’assessore -. Questo centro è lì da 3 anni, non l’abbiamo messo noi, e nasce per rispondere ad una esigenza. Ora siamo passati a numeri più contenuti. In alcuni casi i minori erano anche italiani, in alcuni casi nel progetto di semi autonomia c’erano ragazzi romani che stanno seguendo questo percorso». – «Stiamo lavorando in un contesto nazionale sui richiedenti asilo. E i numeri che avevamo fino a due o tre anni fa non sono i numeri di adesso, perchè la presenza è più governata e distribuita sul territorio nazionale, in modo che questi fenomeni siano più regolati». Lo afferma l’assessore al Sociale di Roma Rita Cutini al termine della Giunta dove ha riferito della protesta anti-immigrati a Tor Sapienza. «Ad esempio in occasione del 3 ottobre dello scorso anno (giorno del naufragio di Lampedusa con centinaia di migranti morti, ndr) noi stimavamo 16-22 mila richiedenti asilo – ha detto Cutini -, adesso stiamo parlando di 8-10 mila persone». «La crisi economica e sociale che attraversiamo e la contemporanea riduzione delle protezioni sociali causata dai continui tagli al welfare locale e nazionale rappresentano una miscela esplosiva che può essere innescata anche da un detonatore come quello di Tor Sapienza che le istituzioni politiche stanno irresponsabilmente sottovalutando». Così la deputata Renata Polverini (FI) intervenendo a SKY TG Pomeriggio. «Non ci sono parole, infatti, per descrivere l’olimpico distacco del sindaco Marino e della stessa amministrazione regionale rispetto ai gravi fatti accaduti in quel quartiere che solo la saggezza del Prefetto Pecoraro ha evitato sfociassero in qualcosa di più grave e forse drammatico. Le manifestazioni di oggi hanno visto in tutta Italia una partecipazione straordinaria e questo dovrebbe far riflettere il presidente del Consiglio Renzi sulle priorità da dare all’azione di Governo», conclude. «Qui a Tor Sapienza c’è il deserto istituzionale. Non c’è il sindaco Marino nè il ministro degli Interni Alfano. Non escludo però di andare a prendere ‘delicatamentè Marino per il collo per portarlo qui». Lo ha detto l’eurodeputato della Lega Nord, Mario Borghezio, che sta incontrando i cittadini di Tor Sapienza in un bar e non in strada dopo le proteste contro gli immigrati. «Non andrò al centro di via Morandi – ha aggiunto – perchè bisogna essere responsabili».«Su una situazione di degrado già esistente – ha aggiunto Borghezio – di microcriminalità diffusa, non si possono aggiungere insediamenti per immigrati. I residenti vengono spesso trattati come estremisti, delinquenti, assassini ma nella stragrande maggioranza dei casi sono persone che chiedono di poter vivere nell’ordine e nella tranquillità». Borghezio ha sottolineato che «la rabbia dei cittadini è fortissima ed è strafondata. Qui mancano le istituzioni, il sindaco è poco responsabile, forse anche perchè frastornato dalle polemiche che lo attorniano e dal Pd che lo sta delegittimando». – «L’istituto dei richiedenti asilo è qualcosa di nobile, perchè queste persone devono essere accudite. Mi chiedo se però quella di Tor Sapienza sia la collocazione giusta per il centro e mi chiedo se tutti quelli che arrivano sono davvero rifugiati o richiedenti asilo. Se rifiutano di dire da dove arrivano, come accade, calci nel sedere». Lo ha detto l’europarlamentare della Lega, Mario Borghezio, incontrando i cittadini di Tor Sapienza dopo le proteste contro gli immigrati. – «Sto pensando seriamente di prendere la cittadinanza di Roma per correre alle elezioni e diventare minisindaco qui a Tor Sapienza». Lo ha detto l’eurodeputato della Lega, Mario Borghezio, che insieme al vicepresidente di CasaPound, Simone Di Stefano, sta incontrando i cittadini di Tor Sapienza dopo le proteste contro gli immigrati. «Se divenissi minisindaco cercherei di rendere più pulito e ordinato il quartiere e incrementerei la polizia locale, che qui non c’è» ha aggiunto Borghezio.

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