Uccise madre malata, in Appello condannato a 6 anni di reclusione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Uccise madre malata, in Appello condannato a 6 anni di reclusione

Sei anni, due mesi e 20 giorni di reclusione: con questa condanna si è chiuso il processo d’appello nei confronti di Massimo Vigo, il 61enne che, nel maggio dello scorso anno, uccise la madre malata soffocandola con un cuscino. La sentenza è stata emessa dalla I Corte d’assise d’appello di Roma, che ha leggermente ridotto la condanna a 6 anni e 4 mesi inflitta all’uomo in primo grado nel febbraio scorso dal gup di Tivoli, a conclusione del processo col rito abbreviato. Confermata anche in appello la concessione della circostanza attenuante ‘dell’avere agito per motivi di particolare valore morale o socialè; in aula, a più riprese si è parlato di ‘eutanasià. Era il 22 maggio dello scorso anno quando, in un appartamento di Formello, alle porte di Roma, fu trovata morta una pensionata di 86 anni. Ad ucciderla fu il figlio, Massimo Vigo, disoccupato, che viveva con la madre, malata da tempo. Dopo avere compiuto il tragico gesto, fu lui stesso a chiamare i carabinieri, confessando tutto e chiedendo di essere arrestato (l’uomo si trova adesso agli arresti domiciliari in una struttura sociale). Giustificò il suo gesto, dicendo di non riuscire più ad assistere la madre, nonostante la donna, costretta a letto da tempo e con gravi problemi respiratori e di peso, fosse anche curata dai servizi sociali. Nonostante i problemi di carattere economico (erano anche vicini allo sfratto), Vigo confessò di avere ucciso la madre solo perchè esasperato dalla sua malattia. «Non potevo più assisterla – disse – ero disperato. Non riuscivo più a vederla così e ho pensato che una sorta di eutanasia fosse la cosa migliore».

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