Mafia capitale, Confindustria parte civile. Prefetto: "Risultati in due mesi", ma Orfini lo attacca: "Più interviste di Orfini" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mafia capitale, Confindustria parte civile Prefetto: “Risultati in due mesi”, ma Orfini lo attacca: “Più interviste di Salvini”

– Confindustria si costituirà parte civile nel procedimento penale avviato dalla procura di Roma nell’ambito dell’indagine su Mafia capitale. Lo annuncia il delegato di Confindustria per la legalità, Antonello Montante, in occasione del seminario del Csc sulla lotta alla corruzione. Obiettivo, tutelare reputazione imprese e leale concorrenza. L’obiettivo, spiega, è «tutelare la reputazione delle imprese e la leale concorrenza sul mercato» e ribadire così «l’impegno di Confindustria per il rispetto dei valori cruciali di legalità e correttezza nei rapporti economi». Il seminario di oggi organizzato dal Centro studi di Confindustria è dedicato proprio alla lotta alla corruzione, con il titolo «La corruzione zavorra per lo sviluppo». Ha chiesto di poter leggere dei libri: nel carcere di Tolmezzo Massimo Carminati viene descritto come tranquillo, un detenuto come tutti gli altri, con le stesse richieste. Trasferito sabato nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, che può ospitare oltre ai detenuti comuni fino a venti persone in regime di 41 bis, è ristretto in regime di alta sicurezza, in isolamento giudiziario. È in cella da solo e non può incontrare altri detenuti. I medici del penitenziario lo visitano ogni giorno per certificare l’idoneità a sopportare lo stato di isolamento. Sarà la Procura di Roma a dover dare eventuali ulteriori disposizioni circa il regime carcerario a cui deve essere sottoposto. – «Tra le tante curiosità della situazione romana c’è anche quella di avere un prefetto che fa più interviste e dichiarazioni di Salvini». Lo scrive, su Twitter, il presidente del Pd Matteo Orfini. Entro due mesi potrebbero uscire i primi risultati dell’indagine avviata sugli atti del Comune di Roma dopo l’inchiesta mafia Capitale. Gli ispettori nominati dal prefetto Giuseppe Pecoraro hanno cominciato ieri il proprio lavoro. «Sono preoccupato non tanto per il fatto in sè, quanto per le conseguenze che ci possono essere?.può venir fuori che ci sia la necessità di uno scioglimento e questo ovviamente non è una cosa che desideriamo -precisa il prefetto Pecoraro al Giornale Radio Rai- L’altro aspetto è che forse alcune norme fatte alcuni anni fa determinano oggi delle situazioni che portano alla corruzione. Non c’è una selezione del personale, non c’è una selezione dei dirigenti e questo può comportare che si possano ripetere questi fatti».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login