Pino Daniele, ieri la rabbia dei fan oggi l'addio a Roma. Ma famiglia divisa sul funerale | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pino Daniele, ieri la rabbia dei fan oggi l’addio a Roma. Ma famiglia divisa sul funerale

 

L’onda d’urto emotiva causata dalla morte di Pino Daniele, lascia anche il giorno della camera ardente una scia di polemiche che la famiglia del cantautore, evidentemente divisa, si sforza solo parzialmente di rimettere insieme come le tessere di un difficile mosaico. E ogni incertezza di un gruppo familiare composito – due ex mogli, una compagna, cinque figli, cinque tra fratelli e sorelle, diversi nipoti – sembra aggiungere incertezza all’addio al cantautore che si annuncia lungo e complesso. Intanto viene alla luce l’esistenza di un testamento nel quale Pino Daniele ha espresso la precisa volontà di essere cremato e che forse porterà qualche certezza ma sarà anche ulteriore motivo di frizione in una famiglia dalle molte anime. Così per lui che amava la riservatezza ci saranno addirittura due funerali pubblici, uno a Roma e uno a Napoli, la mattina e il pomeriggio di domani, mentre rimane ancora oscuro il luogo in cui troveranno alla fine riposo le sue ceneri: forse la Toscana, forse Roma, forse Napoli. Intanto la giornata si apre in modo sgradevole con la notizia che nella camera ardente sarebbe stata violata la sua privacy e il buon gusto: «qualcuno ha fatto una foto alla salma e l’ha messa su internet», dice Enzo Gragnaniello comunicando lo sconcerto dei familiari. «È una cosa bruttissima – dice – una mancanza di rispetto. Rappresenta un sacrilegio per chiunque cattolico». Ma non sono solo i parenti ad essere infastiditi, anche i fan assiepati davanti alla camera ardente si lasciano andare alle proteste perchè ad un certo punto i cancelli vengono chiusi a loro ma non ad alcuni vip, e di conseguenza vengono poi brevemente riaperti. In questo stato confusionale in cui si svolge la giornata la famiglia tenta almeno di fare chiarezza sui tanti punti interrogativi lasciati sui fatti delle ultime ore di vita di Pino Daniele. È questa volta la famiglia «intera» ad intervenire, con un comunicato, per spiegare che «dopo il malore che lo ha colto nella sua casa in Toscana domenica sera ha espresso decisa volontà di essere portato a Roma all’ospedale Sant’Eugenio per essere soccorso dall’equipe di medici da cui era in cura da anni e quindi di sua fiducia». Intanto il tabulato delle chiamate al 118 di Grosseto fatte domenica sera quando si è sentito male nella sua casa in Maremma, è stato acquisito dai carabinieri di Orbetello e, da quanto emerso dai controlli effettuati anche sui tempi di spostamento dell’ambulanza, non risultano anomalie nella ricostruzione degli orari di intervento dei soccorritori fatta dalla Asl. Ancora dalla famiglia viene invece smentito «categoricamente che l’automobile che lo trasportava a Roma abbia forato una gomma lungo il tragitto, rallentando la corsa verso l’ospedale», come era stato riferito da un amico del cantante. È la famiglia ad affermare poi «l’esistenza di un testamento nel quale l’artista esprime la precisa volontà di essere cremato». In quella stessa nota unitaria si afferma «che la città di Napoli (come auspicato dal Sindaco Luigi de Magistris) ospiterà nei prossimi giorni le ceneri dell’artista nel suo luogo simbolo, il Maschio Angioino, per ricevere l’ultimo abbraccio dei suoi concittadini». Si diffonde poi nel primo pomeriggio una voce sul tentativo di realizzare un secondo funerale nel pomeriggio a Napoli, nella chiesa di santa Chiara, tentativo che in un primo momento sarebbe stato ritenuto impraticabile. È poi la nipote Loredana Daniele a spiegare che quel secondo funerale effettivamente si farà alle 17.00 e, quasi a suggello di una frattura familiare, il fratello Carmine e le sorelle Rosanna e Patrizia non andranno a Roma al funerale voluto dalle figlie che si svolgerà alle 12 al santuario del Divino Amore. Per quanto riguarda gli altri due fratelli di Pino Daniele, Nello e Salvatore la nipote ha detto che decideranno nelle prossime ore su una eventuale presenza a Roma.

Il lungo congedo dei fan da Pino Daniele ha visto stamattina esplodere la rabbia alla camera ardente a Roma, in serata un partecipato flash mob in Piazza del Plebiscito a Napoli che dovrebbe essere ripetuto anche domani mattina, e che vedrà domani due funerali per l’artista scomparso, uno a Roma alle 12.00 e un altro a Napoli alle 17.00. Un secondo funerale che è la novità emersa in serata, frutto delle frizioni tra parenti napoletani – fratelli, sorelle e nipoti di Pino – e la famiglia con ex mogli e figli radicati nella capitale. La salma del musicista, morto domenica notte, dopo le esequie al santuario del Divino Amore a Roma, in mattinata, sarà subito portata a Napoli per un altro rito funebre nella Basilica di Santa Chiara, alle 17.00, ha annunciato la nipote Loredana, figlia del fratello Carmine. La svolta dopo una giornata passata ancora tra pianti, nostalgia e qualche polemica intorno alla camera ardente del cantautore all’obitorio dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Migliaia di persone comuni hanno sfilato accanto a colleghi illustri e a personaggi pubblici. Ma la chiusura anticipata per volontà della famiglia – intesa come compagna e figli – ha provocato la rabbia degli appassionati, alcuni venuti proprio da Napoli, costretti a una lunga attesa al freddo. Anche contro alcuni vip che sarebbero stati fatti entrare lo stesso. Nel mirino anche Massimo D’Alema, contestato dai presenti: «Vergogna. Perchè entri tu e non noi?» gli ha urlato qualcuno. Tanto che l’ex presidente del Consiglio ha deciso di andare via: «Non ho voluto entrare per non creare confusione, mi sono fermato», ha poi spiegato D’Alema. «Sono venuto qui – ha concluso – perchè sono amico di Pino Daniele». E a un certo punto si è diffusa la notizia di una foto della salma di Daniele scattata e postata sul web, che secondo l’amico e cantante Enzo Gragnaniello avrebbe convinto la famiglia a chiudere la sala. La camera ardente è stata quindi riaperta per poco tempo per permettere alla gente di salutare il suo Pino. Ma i romani potranno salutarlo ancora domani mattina al funerale al Divino Amore, officiato da padre Renzo, amico di famiglia che celebrò il matrimonio di un figlio del cantante. «Pino era un devotissimo di padre Pio – dice -. Di più sul suo rapporto con la fede non posso dire perchè sono segreti che devo custodire nel mio cuore». Le polemiche tra i parenti, tra chi voleva le esequie a Napoli e chi a Roma, sembrano ora superate con l’annuncio di un secondo funerale nel pomeriggio. Alcuni fratelli e sorelle, malati o troppo provati, potranno così evitare il viaggio nella capitale. Doppio appuntamento anche in Piazza del Plebiscito: stasera e domani mattina. Su Facebook era stata lanciata un’iniziativa anche per domani in piazza Plebiscito, nel centro di Napoli, in concomitanza con il funerale a Roma. Un flash mob sulle sue canzoni, con la partecipazione del sindaco Luigi De Magistris. Si era anche ipotizzato che le ceneri di Daniele fossero portate nella sua città nei giorni successivi per essere esposte al Maschio Angioino, ma il progetto potrebbe essere rivisto dopo la celebrazione del funerale napoletano. Intanto già stasera è un fiume in piena di fans quello che è arrivato in Piazza del plebiscito per rendere omaggio a Pino Daniele nel primo dei flash mob napoletani, a cui era presente anche il sindaco della città Luigi de Magistris. Napoletani di ogni età intonano le sue canzoni: «Je sò pazzo» e «Napule è» sono quelle che vanno per la maggiore. In fondo alla piazza, già gremita dalle 20, sono stati affissi tre striscioni: «Solo tu per sempre», «Dopo te nisciuno più» e «Ciao guaglio». Ed è qui che il sindaco annuncia che a Pino Daniele sarà intitolata a Napoli una strada o una piazza, «è il minimo», dice.

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