Tangenti per cancellare le multe: a processo vigili e impiegati | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tangenti per cancellare le multe: a processo vigili e impiegati

In cambio di tangenti evitavano di fare le multe o arrivavano a fare sparire quelle già fatte. Per soldi, inoltre, agevolavano il rilascio di licenze per taxi e Ncc che pure non avevano i requisiti nè i titoli per averle. Per questo il gup di Roma, Massimo Battistini, ha rinviato a giudizio un gruppo di una decina di persone tra tassisti, noleggiatori e vigili urbani, coinvolti in una inchiesta che chiama in causa anche un poliziotti e alcuni dipendenti assenteisti della Prefettura, che risultavano presenti al lavoro anche se assenti grazie alla complicità di altri colleghi. Il processo è stato fissato al 24 aprile prossimi davanti all’ottava sezione penale. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di corruzione, truffa, rivelazione del segreto d’ufficio, millantato credito,falso e abuso d’ufficio. La vicenda risale al periodo compreso tra il 2010 e il 2011. L’indagine partì dalle dichiarazioni di un tassista abusivo, che parlò di un giro di ‘mazzettè erogate a vigili ‘infedelì per «evitare l’irrogazione di sanzioni che avrebbero comportato il ritiro della patente». Gli inquirenti, che avevano avviato un’attività di intercettazione ambientale audio-video negli uffici di via Ostiense dalla Prefettura, a Roma, scoprirono «un’attività truffaldina volta a far figurare come presenti in ufficio alcuni dipendenti attraverso l’illecito utilizzo dei badge informatici-segna presenza». Dalle indagini emerse il ruolo di un poliziotto, applicato alla Prefettura, che, violando il segreto, avrebbe avvertito alcuni dipendenti che era in corso questa attività di intercettazione.

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