Influenza, boom di presenze. Cimo: "Inammissibile escludere i medici". Assotutela:"400 posti sono pannicelli caldi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Influenza, boom di presenze. Cimo: “Inammissibile escludere i medici”. Assotutela:”400 posti sono pannicelli caldi”

– «Escludere i medici dal confronto sul caos dei Pronto Soccorso nel Lazio è inammissibile e incomprensibile. Non staremo fermi a guardare, ma faremo sentire la nostra voce, per il rispetto dei medici e dei cittadini che continuano a subire le conseguenze di questa situazione vergognosa». Così il Segretario Regionale Cimo Lazio, Giuseppe Lavra, commenta la convocazione da parte della Regione delle tre sigle confederali, il 23 gennaio, per discutere possibili soluzioni alla drammatica situazione in cui da tempo versano i Pronto Soccorso del Lazio, escludendo però i medici . «Non capiamo davvero perchè il presidente Nicola Zingaretti continui a escluderci e a ignorare le nostre proposte – prosegue Lavra – con questo atteggiamento si rifiutano consigli e soluzioni di chi conosce bene quelle realtà, vivendoci tutti i giorni, e di chi saprebbe come risolvere aspetti organizzativi e problemi di ordine clinico. Noi agiamo nell’interesse di tutti per il buon funzionamento del Servizio sanitario regionale e non abbiamo neanche il diritto di essere ascoltati. Facendo così, il Governatore non ci intimidisce, ma ci spinge, anzi, a svolgere con sempre maggiore impegno il nostro compito istituzionale nella sua pienezza». Cimo Lazio, conclude Lavra, «oltre a denunciare il comportamento di Zingaretti che mette in discussione la professionalità della categoria e i principi del confronto e della democrazia, proclama lo stato d’agitazione e preannuncia ulteriori iniziative di protesta civile a tutela dei medici che si sentono offesi dal suo atteggiamento».«Con i soliti toni trionfalistici, è stata annunciata dalla Regione Lazio la disponibilità di 400 posti letto delle strutture private religiose per alleggerire il sovraffollamento in pronto soccorso. Misura ‘tamponè, senza affrontare la necessaria pianificazione, dando un contentino al privato religioso già massacrato dai decreti commissariali nei mesi scorsi». Lo afferma, in una nota, il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato. «Quello che ha tagliato da una parte – aggiunge -, il governatore, lo perde di nuovo dall’altra, dimostrando tutta la sua inadeguatezza nell’affrontare aspetti nevralgici della sanità. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e il monito della Corte dei conti per il presidente-commissario alla sanità del Lazio è passato come al solito inascoltato. I giudici contabili hanno parlato di assistenza a rischio senza investimenti. Assistenza territoriale, domiciliare, nuove tecnologie sono gli obiettivi che un’amministrazione sensata dovrebbe perseguire: acqua fresca per Zingaretti che preferisce tornare al privato piuttosto che creare posti di Rsa, di lungodegenza, per malati cronici. E il dramma è che avrebbe anche strutture (San Giacomo, Forlanini) e risorse per farlo (art. 20 legge 67/88) ma è evidente che – conclude – per un mago dell’economia quale egli si professa, è meglio alienare strutture per rincorrere il grande affare».

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