Tassa sui rifiuti triplicata, in rivolta gli istituti scolastici privati | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tassa sui rifiuti triplicata, in rivolta gli istituti scolastici privati

– Bollette ‘triplicatè e scuole private della Capitale in rivolta contro la ‘stangatà sulla tassa dei rifiuti. La decisione presa dal Campidoglio non va proprio giù agli istituti paritari che sono pronti a portare tutte le carte in tribunale. Ed annunciano: «Non escludiamo il ricorso al Tar». Il 2015 si è presentato con una sorpresa per le scuole non statali della Città Eterna: via le agevolazioni sulla Tari e bollette più salate. Il Comune di Roma in passato copriva circa il 66% della tassa dei rifiuti ma con il bilancio previsionale 2014, firmato dall’assessore Silvia Scozzese ed approvato lo scorso luglio in assemblea capitolina, si è deciso di eliminare ogni agevolazione per le scuole paritarie, mantenendole per quelle statali. Questo significa bollette da pagare in toto per oltre 500 scuole – 200 nidi e 300 tra materne, elementari, medie e licei, non calcolando gli istituti religiosi. E con un aumento, stimano alcuni, del circa 70%. Ad esempio una scuola medio-grande andrà a pagare 50mila euro l’anno. Per 4.500 metri quadrati si passa infatti da una bolletta semestrale di 8mila euro ad una di 24mila. Mediamente una scuola spende intorno ai 6mila euro l’anno mentre ora arriverà a sborsarne 20mila. «Faremo sentire la nostra voce in tutte le opportune sedi non escludendo il ricorso al Tar pur di ottenere giustizia» tuona il presidente dell’Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione (Aninsei) del Lazio Goffredo Sepiacci che annuncia anche la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il comparto. «Rischiamo danni irreparabili – spiega -, soprattutto in un momento delicato come questo, in cui stiamo facendo le nuove iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Una vera e propria stangata che ci danneggia da subito per almeno tre anni scolastici». L’Aninsei denuncia tra l’altro un «grave stato di disparità e di discriminazione» evidenziando come le scuole statali pagheranno la tassa dei rifiuti in base alla popolazione scolastica mentre quelle paritarie in base ai metri quadrati: «Come a voler significare – chiosano – che uno studente delle scuole non Statali produce più rifiuti di più di uno delle Statali. Tutto ciò è incostituzionale e contrario alla Legge 10/2000 sulla Parità Scolastica». A lanciare l’Sos è anche il Forum delle Associazioni Familiari che parla di un «rischio chiusura» degli istituti. «La stangata sull’aumento della tariffa dei rifiuti è un segnale molto grave – commenta la presidente del Forum Emma Ciccarelli -, un attacco alla libertà scolastica. La pubblica amministrazione, con questa decisione, non riconosce il servizio pubblico che svolgono le scuole paritarie e private. Se il Sindaco mantiene questa decisione le scuole coinvolte saranno costrette a chiudere e non sarà garantito il prossimo anno scolastico». E la vicepresidente della Commissione cultura della Regione Lazio Olimpia Tarzia annuncia che presenterà un’interrogazione in Consiglio regionale «per chiarire criteri e modalità di applicazione dell’aumento delle tariffe».

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