Maricica, uccise l'infermiera con un pugno: Burtone scarcerato con 4 anni di anticipo | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Maricica, uccise l’infermiera con un pugno: Burtone scarcerato con 4 anni di anticipo

Una notizia che ha sconvolto i suoi familiari. "I parenti hanno saputo della scarcerazione dalla tv: sono furiosi e non riescono a farsi una ragione del fatto che un uomo, accusato della morte di un altro individuo, sia già libero", spiega l'avvocato Di Giovanni

Un pugno e la morte che arriva così, all’improvviso e senza un vero perché. Era l’ottobre 2010 quando la vita di Maricia Hahaianu fu spezzata in questo modo, nella stazione metro di Anagnina. Alessio Burtone, l’autore del colpo mortale, fu condannato in appello nel 2012 a 8 anni per l’omicidio. Ma ha chiuso i suoi conti con la giustizia con quattro anni di anticipo. Burtone, infatti, come anticipato dal Messaggero, dopo 48 mesi trascorsi tra gli arresti domiciliari e il carcere romano di Regina Coeli, due giorni fa è stato scarcerato e affidato ai servizi sociali. Il giovane romano, secondo quanto stabilito dai giudici, potrà dunque uscire di casa per andare al lavoro e in palestra, purchè rientri nella sua abitazione entro le otto di sera. Una notizia che ha sconvolto i familiari di Maricica. “I parenti hanno saputo della scarcerazione di Alessio Burtone dalla tv: sono furiosi e non riescono a farsi una ragione del fatto che un uomo, accusato della morte di un altro individuo, sia libero dopo soli quattro anni” racconta l’avvocato Alessandro Di Giovanni, difensore dei familiari di Maricica Hahaianu, descrivendo la reazione di Giovanni, fratello della infermiera uccisa. “In questi casi – prosegue il penalista – èdavvero difficile spiegare ad uno straniero che questa è la legge italiana. I giudici del Tribunale di sorveglianza hanno solo applicato la legge. Il problema è a monte: si stanno depenalizzando reati socialmente pericolosi con il rischio che i cittadini non vengano più tutelati e si arrivi alla paura di uscire di casa”. Per De Giovanni “tocca al legislatore dare risposte quando accadono cose del genere”

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