Groundcare, ancora una protesta all'aeroporto, lunedì presidio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Groundcare, ancora una protesta all’aeroporto, lunedì presidio

Il corteo spontaneo dei lavoratori Groundcare arrivato al terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino si è sciolto alle 13.30 circa. I lavoratori riuniti in assemblea hanno poi deciso di proseguire la mobilitazione lunedì prossimo con un altro presidio che inizierà alle 9 presso il T3 partenze internazionali. Manifestazione spontanea questa mattina all’aeroporto di Fiumicino da parte di un centinaio di dipendenti della Groundcare, una delle società di handling che nello scalo romano si occupava dei servizi di assistenza a terra, fallita nel maggio scorso e a regime di esercizio provvisorio. Al centro della protesta, i timori per le sorti occupazionali di una parte degli 850 lavoratori che lo scorso dicembre, dopo avere le lettere di licenziamento, ancora attende gli esiti per una ricollocazione lavorativa. Una parte, in 629 per l’esattezza, verranno, infatti, riassorbiti a Fiumicino dall’handler Aviation Service, mentre i restanti 220 finiranno in un bacino per future nuove assunzioni in aeroporto. La protesta non sta, per ora, creando disservizi all’operatività dello scalo, anche se a più riprese un gruppo di lavoratori, minuti di striscioni di protesta, ha bloccato la circolazione stradale dell’aeroporto causando rallentamenti. – «Siamo fortemente preoccupati per la situazione: due giorni fa doveva avvenire il passaggio dalla società Groundcare, fallita nel maggio scorso e a regime di esercizio provvisorio, alla Aviation Services, con la conseguente ricollocazione di 629 su 850 lavoratori, ma ieri il Giudice ha bloccato tutto». È quanto hanno spiegato all’aeroporto di Fiumicino i sindacalisti Stefania Fabbri, della Fit Cisl e Guido Rossi della Filt Cgil. «Due società dello scalo romano, l’handler Consulta e la società che si occupa di logistica XPH avevano presentato un ricorso ? sostengono i due sindacalisti ? come conseguenza il Giudice che proprio ieri doveva esprimersi, ha prorogato di un altro mese l’esercizio provvisorio. Questo di fatto rischia di far saltare l’accordo e la sinergia, peraltro già in atto, con l’Aviation Services e quindi la ricollocazione dei lavoratori. Quello che chiediamo è che il Giudice si esprima immediatamente».

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