Premiato Davide, sgridò vandalo che danneggiava la palina Atac

Nella notte tra il 10 e l’11 gennaio era stato aggredito con un pugno per aver rimproverato un diciassettenne che si era accanito sulla palina della fermata dell’autobus, sradicandola. Oggi, per questo atto di «coraggio e senso civico» Davide Letardi, 19 anni, è stato premiato in Campidoglio dal sindaco Ignazio Marino e l’assessore ai Trasporti Guido Improta. «Il coraggio e il senso civico da te dimostrati lo scorso 10 gennaio 2015 quando, a prezzo della tua incolumità, sei intervenuto per contrastare un atto vandalico ai danni di una palina dell’ATAC, perpetrato in tua presenza alla fermata di via del Teatro di Marcello, mi hanno molto colpito – le parole rivolte dal primo cittadino in una lettera al giovane -. Desidero perciò esprimerti il ringraziamento mio personale, dell’Amministrazione Capitolina e della Città di Roma per l’alto senso di responsabilità civile che hai mostrato, base imprescindibile di una democratica vita associata, perchè, come ha scritto Antonio Gramsci, ‘l’indifferenza è il peso morto della storià». La missiva di encomio, insieme a una medaglia del Natale di Roma 2014, sono state consegnate personalmente questa mattina al giovane dal sindaco Marino e da Improta. Davide è uno studente di Terapia Occupazionale dell’Università La Sapienza di Roma e vive con i genitori nel quartiere Garbatella. Alla cerimonia in Campidoglio hanno preso parte anche Isa e Gabriele Giovannozzi, i due amici che erano presenti la sera dell’aggressione. Ai tre ragazzi sono stati regalati biglietti da collezione. «Davide si è beccato un pugno in faccia – ha detto Improta – Qualcuno ha commentato ‘è meglio che lui e i suoi amici si facessero i fatti lorò, invece il messaggio importante che loro hanno mandato è di impegno civilè». «L’aggressore gli ha chiesto scusa e Davide ha deciso di non proseguire con una denuncia che avrebbe creato problemi nella vita a questo aggressore – ha spiegato Marino -. Sembra un gesto semplice difesa palina Atac ma se ognuno di noi facesse la propria parte come Davide».