Terrorismo, consiglio straordinario in Campidoglio: "Servono risposte alla paura" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Terrorismo, consiglio straordinario in Campidoglio: “Servono risposte alla paura”

– Roma fa il punto sulla sicurezza contro il terrorismo nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio. Sotto i riflettori ci sono le «azioni di controllo e prevenzione a Roma collegate agli avvenimenti di terrorismo internazionale accaduti a Parigi». La capitale d’Italia e centro della cristianità è tra gli obiettivi indicati più volte dallo Stato islamico, l’Isis. Ed è il prefetto Giuseppe Pecoraro a riferire sulla situazione. «Non ci sono elementi specifici che riguardano il nostro Paese e la città – dice -. Roma come Parigi deve continuare a vivere. Tuttavia l’attenzione deve rimanere alta perchè dall’11 settembre 2001 le cose sono cambiate». Pecoraro ricorda che sul tema sono state diverse le direttive emanate dal ministero degli Interni. «Uno sforzo enorme è stato fatto e si sta facendo per fare in modo che tutti gli obiettivi sensibili o siano vigilati o siano raggiungibili in non più di 5 minuti – dice il prefetto -. Qualcuno mi ha telefonato chiedendo che tutte le scuole di Roma siano controllate, non è possibile, ma abbiamo dato indicazioni in modo tale da poterle rendere più sicure». Su una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio Pecoraro dice: «Abbiamo chiesto temporaneamente 500 uomini per vigilare sui presidi più importanti, prima arrivano meglio è». In ogni caso, «per migliorare a Roma la situazione bisogna revisionare i presidi, che ora si sovrappongono – sostiene -: i carabinieri in periferia, la polizia al centro. Sono entrambi d’accordo e bisogna lavorare per questo. Al momento la situazione è di un centro storico affollato di polizia e carabinieri e di una periferia scoperta». «Tutti noi chiediamo maggiore sicurezza, indagini efficaci, capillare controllo del territorio, più risorse, uomini e mezzi – interviene il sindaco Ignazio Marino, che ieri era tornato a sollecitare su questo punto -, l’ho ricordato anche recentemente in una lettera inviata al ministro dell’Interno, per prevenire possibili minacce alla nostra incolumità. Il nostro compito è quello di governare la città nel nome dei valori dell’uguaglianza, dei diritti e della tolleranza reciproca». Marino, che la scorsa settimana è stato a Parigi e ha reso omaggio alle vittime di Charlie Hebdo, parla dell’esigenza di una «risposta politica». E come punto di partenza cita lo scrittore Salman Rushdie, da molti anni condannato a morte dagli estremisti islamici: «Come si fa a sconfiggere il terrorismo? Non facendosi terrorizzare», dice il sindaco. Valeria Baglio (Pd), presidente dell’Assemblea, spiega che «come istituzione, abbiamo il dovere di informare e rassicurare, per quanto possibile, i nostri concittadini. È a loro che dobbiamo pensare in questo momento, a chi ha il diritto alla sicurezza».

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