Corruzione, patto Zingaretti-Cantone: controllo preventivo sugli appalti sul modello Expo | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Corruzione, patto Zingaretti-Cantone: controllo preventivo sugli appalti sul modello Expo

Combattere la corruzione prima che si verifichi, attraverso il controllo preventivo degli atti delle gare, degli appalti, dei cantieri, dei maxicontratti della pubblica amministrazione. È il protocollo d’intesa annuale firmato oggi dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti e dal presidente dell’Autorità nazionale contro la corruzione Raffaele Cantone. Un metodo, quello della ‘vigilanza collaborativà, già sperimentato con Expo 2015 e che, calato nella realtà della Regione Lazio – primo ente italiano a sottoporsi sotto la lente dell’Anac – diventa per Zingaretti «un grande salto di qualità, una cosa semplice e rivoluzionaria: prevenire nell’iter amministrativo tutti i rischi di infiltrazioni corruttive». Con la possibilità per i cosiddetti ‘whistleblower’, cioè i dipendenti onesti che vogliono denunciare irregolarità e mazzette, di potersi rivolgere in riservatezza all’Anac: «Chi fa finta di non vedere – ha sottolineato il magistrato – non è cieco ma complice. Dobbiamo superare la logica che chi collabora è uno spione: chi collabora fa il proprio dovere». E nel territorio del Lazio, nessuno lo nasconde, il rischio di ombre negli uffici pubblici c’è stato e c’è ancora: da una parte il macigno di Mafia Capitale, dall’altra, ha ricordato Cantone, gli episodi legati alle vicende della scorsa legislatura regionale. Una vera ‘sfidà per l’Anac: «Volevamo verificare su un campo particolarmente ostico – ha detto Cantone – la possibilità di operare sul piano dei controlli preventivi». Si comincerà subito, ha spiegato Zingaretti, con le gare di maggiore rilevanza economica, come la logistica sanitaria, ma l’Anac sarà coinvolto anche nei maxicantieri della Roma-Latina, per la ricchissima gara ‘multiservizì della sanità, o anche per la procedura dell’affidamento del Cup, su cui secondo le indagini della Procura di Roma aveva messo gli occhi Mafia Capitale. In futuro, è l’idea di Zingaretti, si potrebbe allargare il campo di vigilanza dell’Anac anche al settore degli accreditamenti sanitari «con una clausola che li faccia decadere automaticamente in caso di truffa alla Regione». Il protocollo, ha spiegato ancora il governatore, è una delle azioni messe in campo dalla sua amministrazione contro la corruzione, come la riduzione delle ‘poltronè regionali (-450), la fatturazione elettronica e l’albo digitale dei fornitori, metodi più rigorosi per il pagamento dei fornitori stessi, la rotazione dei dirigenti e dei funzionari (è imminente la seconda fase) e quella dei 617 ispettori delle Asl. Attive anche le misure anticorruzione per i fondi europei, mentre in Consiglio regionale è partito proprio oggi l’iter della legge sulla trasparenza, che comprende anche sul modello Ue, un vero ‘registro dei lobbistì. Presto, infine, sbarcherà sul web il portale Open Data della Regione Lazio che sarà diviso in tre sezioni: OpenSpesa, OpenProgetti e OpenSanità. «Siamo orgogliosi di vedere il Lazio Regione capofila in Italia nell’impegno per la trasparenza e il contrasto alla corruzione», ha affermato il capogruppo Pd Marco Vincenzi. «Un buon nuovo inizio – il commento del capogruppo M5s Gianluca Perilli – sarebbe non nominare più dirigenti con guai giudiziari come invece fatto con la nomina all’Arpa della dottoressa Pompa, coinvolta nell’inchiesta Cerroni».(

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