Mafia capitale, l'indagato Politano 'promosso' all'Anagrafe. Campidoglio: "Ricollocazione obbligatoria" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, l’indagato Politano ‘promosso’ dalla Legalità all’Anagrafe. La replica del Campidoglio: “Ricollocazione obbligatoria”

Il Comune sottolinea che "il dirigente avrebbe potuto, infatti, rivalersi sull'amministrazione in assenza di un provvedimento obbligatorio"

Il sindaco Ignazio Marino, ha nominato lo scorso 11 febbraio, un indagato per l’inchiesta Mafia Capitale dalla Procura di Roma, si tratta di Italo Walter Politano ex dirigente alla Legalità e alla Trasparenza, scelto per quel delicato incarico sempre dallo stesso sindaco del Pd. Ora Politano è stato messo alla consolle di comando dell’Anagrafe cittadina, diventando “proprietario” di tutti i dati sensibili dei romani.  L’incredibile denuncia è partita dal Movimento 5 Stelle La ricollocazione in un incarico dirigenziale di Walter Politano, che aveva rimesso il suo mandato da Direttore dell’area Trasparenza e Anticorruzione di Roma Capitale dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta Mafia Captale, è obbligatorio per legge. LO precisa in una nota il Campidoglio. «Il fatto che il dottor Politano sia indagato, infatti, non costituisce motivo di sospensione sine die dall’affidamento di un incarico dirigenziale, cui lo stesso ha dunque legalmente diritto, all’interno dell’amministrazione comunale per cui l’interessato lavora da più di 20 anni -si legge nella nota del Campidoglio- La ricollocazione del dottor Politano era un atto dovuto. Il dirigente avrebbe potuto, infatti, rivalersi sull’amministrazione capitolina in assenza di un provvedimento di fatto obbligatorio». Il Comune sottolinea come «l’incarico affidato al dottor Politano è un incarico dirigenziale di base, ovvero di Unità Organizzativa, e non si può in alcun modo configurare come una ‘promozione’».

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