Zingaretti: "Pronto soccorso efficiente, deficit sotto i 300 milioni e dimezzato il blocco delle ambulanze". Storace: "Frottole" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Zingaretti: “Pronto soccorso in fase critica, ma la rete regge”. Storace: “Frottole”

– Una «situazione oggettivamente difficile che è sotto gli occhi di tutti» quella dei pronti soccorso di Roma e del Lazio, resa critica da quella che è forse «la peggiore epidemia di influenza degli ultimi 15 anni». Ma «il sistema è efficace, in grado di affrontare le emergenze e salvare vite, e ora va trasformato in un sistema più efficiente». Non nasconde le difficoltà della rete delle emergenze il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ma nel contempo rivendica i risultati ottenuti e annuncia le prossime iniziative per rafforzare quello che per molti cittadini-utenti resta un tallone d’Achille del sistema sanitario. L’occasione è stato il Consiglio regionale straordinario dedicato all’affanno dei Dea, peraltro auspicato in più occasioni dalle opposizioni. Che, se da una parte hanno apprezzato il tono «non trionfalistico» del governatore, dall’altra non gli hanno risparmiato critiche sulla gestione della crisi, e soprattutto sulla programmazione, a loro avviso carente. Non si può però ignorare, ha sottolineato Zingaretti, che la rete dei Dea quest’inverno sia messa a dura prova da una «eccezionale epidemia di influenza», che dura da otto settimane e ha già colpito 520 mila persone, cifra che potrebbe salire a 700 mila a fine stagione anche a causa di un -20% di vaccinazioni dovute al temporaneo stop del Fluad disposto dall’Aifa a inizio stagione. Ciononostante «in un anno è stato dimezzato il blocco delle ambulanze», sono aumentati i posti letto a disposizione dei ps, diminuiti i pazienti in attesa di ricovero, così come «ottimi risultati» sta dando l’avvio della sperimentazione con i medici di base nei weekend, ai quali si sono rivolti «7.347 cittadini dal 6 dicembre». Inoltre si lavorerà su una formazione specifica per gli operatori di pronto soccorso, una maggiore integrazione tra i Dea e il resto degli ospedali, a un percorso che porti i tempi di degenza sotto i sette giorni, una organizzazione del lavoro basata «sui picchi giornalieri di flusso». Tutti obiettivi su cui saranno giudicati i dg, che hanno già nominato un ‘manager’ per ricoveri e dimissioni. «In un anno – ha ricordato il governatore – abbiamo dimezzato il deficit a 300 milioni. Usciremo dal commissariamento». Inoltre grazie all’ok agli atti aziendali del prossimo marzo sarà possibile stabilizzare i primi 200 precari e far ripartire i concorsi: «Stiamo riuscendo a fare quello che non è stato fatto negli ultimi 10 anni. Stiamo entrando nella carne viva del problema, contro le lobby della conservazione» ha aggiunto alla fine del dibattito. Nel corso del quale non sono mancati attacchi da parte delle opposizioni: Francesco Storace (La Destra) ha rimarcato come Zingaretti abbia ignorato il tema delle Case della salute, «perchè sono frottole, nei pronti soccorso c’è uno stato d’emergenza se non d’indecenza». Per Antonello Aurigemma (FI) «il comune denominatore è la mancata pianificazione, ci troviamo nella totale anarchia», mentre secondo Giancarlo Righini (FdI) «attribuire il caos dei pronti soccorso al picco influenzale non è credibile». «Inadeguato ed evanescente» il discorso del governatore secondo il capogruppo M5s Gianluca Perilli. Una discussione che però si è conclusa con l’approvazione di un documento firmato da capigruppo di maggioranza e opposizione in cui si impegna la giunta regionale su 30 punti per il miglioramento della rete delle emergenze.(

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