Cinema, Storace: "Pisana bancomat di casa Madia". La risposta della Regione: "Fondi automatici, no discrezionalità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Cinema, Storace: “Pisana bancomat di casa Madia”. La risposta della Regione: “Fondi automatici, no discrezionalità”

– «La Regione Lazio, come un bancomat, continua a finanziare i film di casa Madia. Nel silenzio generale è volato un altro milione e passa di euro a favore del signor Mario Gianani, coniuge del ministro Madia. Sarebbe ora che Zingaretti facesse presente al Ministro tutto rigore contro i Vigili di Roma, che la pacchia dei finanziamenti pubblici alla società di produzione cinematografica del signor Madia deve cessare». Lo afferma, in una nota, il segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Francesco Storace. «A dicembre, la Wildside, società di produzione cinematografica del signor Mario Gianani in Madia – sostiene -, ha incassato 1 milione e 200 mila euro per produrre cinque, indimenticabili pellicole: ‘Profumo di peschè; ‘Incompresà; ‘Indovina chi viene a Natalè; ‘In treatment’; ‘1992 La peggiore Gioventu». Tutto di tasca nostra. Ed è già un remake: a febbraio 2014, infatti, esplose il caso del finanziamento di oltre trecentomila euro sempre alla stessa Società per produrre il film ‘Pazze di mè in cui recitava anche la Madia stessa. Stessa cifra, Zingaretti fece stanziare dalla Regione per produrre ‘La Grande Bellezzà, sempre per la Madiàs Family Productions. In totale, quindi, per sette pellicole, Zingaretti ha elargito alla Madia ben 1 milione e 800mila euro! Ovviamente, ca va sans dire, ogni determina ha il massimo dell’impegno di spesa stabilito dalla legge. Ovviamente, altre pellicole di società appartenenti a meno illustri casati, ricevono qualche spicciolo«. »Per questo – aggiunge -, ho presentato un’interrogazione a Zingaretti e alla Ravera. Decidano che fare, ma martedì uno di loro dovrà venire in aula alla Pisana a rispondere con chiarezza: la legge sul cinema non è nata per garantire contributi eccellenti«.- «La legge sul cinema nel Lazio, approvata dal Consiglio regionale negli anni della giunta Polverini, prevede l’accesso ai fondi con automatismi e senza discrezionalità in quanto basata su criteri esclusivamente oggettivi che assegnano fondi ai film girati in tutto o in buona parte nel Lazio e/o utilizzando attori, tecnici e maestranze del Lazio, e/o eseguendo nel Lazio la post produzione». Lo precisa, in una nota, la Regione Lazio replicando al vice-presidente del Consiglio regionale del Lazio Francesco Storace. «Questi automatismi, già molto rigidi e che mettono al riparo da qualsiasi eventuale pressione, – aggiunge la Regione Lazio – nella recente revisione della legge sul cinema e l’audiovisivo, sono stati dalla giunta Zingaretti precisati e resi ancora più selettivi. Nessun privilegio quindi e nessun favoritismo. Soltanto il riferimento a criteri oggettivi che garantiscono trasparenza e correttezza nelle procedure di assegnazione del denaro pubblico. Ovviamente anche nel caso sollevato dal consigliere Storace la Regione effettuerà ulteriori approfondimenti, anche quelli già svolti hanno fatto registrare l’assoluta correttezza dello stanziamento dei fondi in oggetto».

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