Evade 300 milioni di euro, denunciato l'ad di Pokerstars | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Evade 300 milioni di euro, denunciato l’amministratore delegato di Pokerstars

– Trecento milioni di euro nascosti al Fisco italiano in quattro anni. Questa volta il «bluff» di Pokerstars, azienda leader del poker online in Italia e nel mondo, non è andato a buon fine. A scoprirlo sono stati gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma che hanno denunciato l’amministratore unico della società, di origini israeliane, alla Procura della Repubblica con l’accusa di frode fiscale. Pokerstars non ci sta e replica duramente in una nota, prima contestando «vivamente la posizione delle autorità italiane sul domicilio fiscale» e poi spiegando di aver «operato nel pieno rispetto delle leggi locali». Ora dovrà però affrontare l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate rischiando una maximulta che potrebbe superare i 100 milioni di euro. Nel caso in cui non si trovasse un accordo, la società rischia il sequestro di beni o conti correnti. È stata la lunga indagine delle Fiamme Gialle a portare a galla, spiegano gli investigatori, il sistema illecito utilizzato da Pokerstars per evitare la tassazione italiana. Secondo quanto accertato dalla finanza, il marchio – di proprietà della Halfords Ltd, con sede nelle Isole Vergini – operava in Italia attraverso una società (la Halfords Italy ltd, con sede a Roma) che in realtà aveva solo ed esclusivamente compiti gestionali. In questo modo gli introiti venivano «dirottati» alle Isole Vergini evitando la scure del Fisco italiano. Il contratto stipulato dalla Halfords Italy, infatti, prevedeva solo l’affidamento dei servizi di assistenza clienti, i cosiddetti customer care, mentre secondo quanto accertato dalla finanza la società gestiva il mondo del poker a 360 gradi: dal software alla stipula dei contratti, fino anche all’organizzazione dei tornei live nei casinò italiani (gli stessi che vengono trasmessi in tv). L’operazione «All-in» è partita da alcuni controlli esplorativi nella sede della società in seguito al volume della raccolta del poker online che aveva toccato i 4 miliardi di euro. Le Fiamme Gialle hanno controllato documenti e contratti, risalendo così all’evasione fiscale da 300 milioni di euro. Ad incastrare Pokerstars ci sarebbero numerose mail tra i dipendenti italiani e quelli esteri, che confermerebbero l’effettiva operatività globale della Halfords Italy, contrariamente a quanto previsto dal contratto. La società, che attualmente continua ad operare, ora rischia grosso e non è escluso che possa chiudere i battenti. «Abbiamo pagato oltre 120 milioni di euro di tasse in Italia nel periodo al quale si riferisce l’indagine – scrive Eric Hollreiser, responsabile Corporate Communications di Pokerstars -. Le verifiche sono in corso e contiamo di risolvere la causa in nostro favore».

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