Lazio, Mauri: "Il secondo posto avrebbe il sapore di uno scudetto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Lazio, Mauri: “Il secondo posto avrebbe il sapore di uno scudetto”

La Lazio è pronta a riprendere la marcia interrotta con la pausa nazionale. Contro il Cagliari cercherà la settima vittoria consecutiva, scendendo in campo sapendo già il risultato dell’anticipo tra Roma e Napoli: le due principali concorrenti per un posto nella prossima Champions. «La Juve penso sia irraggiungibile in questo momento – ammette il capitano Stefano Mauri a Sky – È la squadra più forte, già si vedeva ad inizio campionato che aveva qualcosa in più, quindi arrivare secondi avrebbe sicuramente il sapore di uno scudetto». Anche perchè vorrebbe dire superare la Roma, attualmente distante un solo punto. «Avere la Roma davanti dà certamente uno stimolo in più – dice il biancoceleste – I tifosi ci stimolano spesso a raggiungere i giallorossi. Noi dobbiamo guardare in casa nostra, solo così possiamo arrivare lontano. Nello spogliatoio ci diciamo sempre di guardare la squadra che sta più avanti di noi. Dall’inizio del campionato e nei momenti di difficoltà non parlavamo di obiettivo finale, ma guardavamo sempre la squadra più in alto per cercare di raggiungerla». A sorpresa, il campionato dei biancocelesti si sta dimostrando esaltante. «Tutta la squadra veniva da una stagione difficile a cui non eravamo abituati – ricorda Mauri – Speravo fosse l’anno della rinascita. A livello personale ho fatto il record di gol, ma questo è merito dei miei compagni. Il rinnovo? Ci vedremo a poche giornate dal termine e capiremo il da farsi. Penso non ci saranno problemi». E c’è chi rivede nel gruppo allenato da Pioli lo spirito di quello che conquistò il primo scudetto laziale: la Lazio di Chinaglia (scomparso precisamente tre anni fa e ricordato oggi, assieme a Lovati, con una messa in suffragio) e Maestrelli. «In Pioli vedo affinità e somiglianza con Tommaso – dice a Lazio Style Radio, Massimo, figlio del ‘Maestrò – è molto bravo nella gestione del gruppo, riesce a far rendere al massimo ogni giocatore. Nel 2013 consegnai a Pioli il premio Maurizio Maestrelli e dentro di me speravo che un giorno potesse sedere sulla meravigliosa panchina biancoceleste».

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