Carceri, Pannella in visita a Rebibbia: "Accelerare i tempi dei processi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Carceri, Pannella in visita a Rebibbia: “Accelerare i tempi dei processi”. Ma scoppia la lite con la Bernardini

Marco Pannella ha visitato oggi il carcere di Rebibbia e domani,insieme ad una delegazione radicale, che comprende anche Rita Bernardini, si recherà a Regina Coeli. Intanto, interviene su Radio radicale in merito alle condizioni delle carceri. «Voglio cogliere l’occasione per ribadire ai nostri ascoltatori e ai nostri interlocutori, a cominciare dalle massime autorità della Repubblica, che noi mettiamo al centro della nostra iniziativa strategica l’urgenza di lottare per aiutare lo stato italiano, e quindi in primo luogo i suoi massimi esponenti, ad uscire dalla condizione tecnica indiscutibile e sempre più aggravata delle condizioni criminali. Da qui il nuovo appello al Parlamento di dare corso alla richiesta del Presidente emerito Giorgio Napolitano che ha chiesto – dice Pannella – nel suo messaggio alle Camere la di compiere i gesti per non aggravare i tempi dei nostri processi. Devo dire che anche l’attuale Presidente della Repubblica, seppure in modo piu sfumato ma anche molto chiaro – aggiunge il leader radicale – ha ricordato l’urgenza di operare nella direzione indicata dal Presidente Napolitano, con l’urgenza di accelerare i tempi della giustizia.

Per Rita Bernardini, segretario dei Radicali italiani, non sembra sia stato un bel giorno, assolutamente “no, non è stato un buon inizio di Pasqua”, ha scritto sulla sua bacheca Facebook raccontando della lite con il leader storico dei radicali prima della visita di Pasqua nel carcere di Rebibbia, dove per il giovedì santo Papa Francescoha celebrato il rito della lavanda dei piedi con dodici detenuti. “Ho avuto uno scatto di nervi – ha postato la Bernardini sul social network – e ho litigato con Marco Pannella proprio sull’uscio di Rebibbia. Sotto la pioggia battente – ha raccontato la battagliera leader dei Radicali italiani – me ne sono andata a piedi piangendo fino alla stazione Tiburtina. Mi dispiace per i detenuti – ha aggiunto – che non ho potuto salutare e per l’ispettore Luigi Giannelli che ci aspettava”.

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