Mafia Roma, Storace: “Zingaretti porti le carte delle gare controverse”

«All’indomani del mio »annuncio« delle dimissioni del Governatore, lui, Zingaretti, ha mostrato fastidio e noncuranza assieme, come se non avessero fondamento le voci giudiziarie che vengono diffuse dai suoi e non da noi. Eppure, anche il Presidente sa che Palazzo di Giustizia ha acceso i riflettori sulla sua Amministrazione, oltre che sul Campidoglio». Lo afferma Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra. «Non importa il giorno esatto – prosegue Storace – ma non mancheranno i colpi di scena. Se le »Idi di Aprile« passeranno indenni, giovedì, in Commissione Bilancio, Zingaretti farebbe bene a presentarsi per mantenere la parola presa in Consiglio regionale. Chiariamo: il nodo non sono i 20 mila euro, più o meno, raccolti dalla cooperativa Cpl. Se il finanziamento alla campagna elettorale è stato regolare e senza contropartite – aggiunge Storace su Il Giornale d’Italia – non ci sono elementi di riprovazione. Il problema di Zingaretti è anzitutto l’appaltone da 60 milioni di euro per le prestazioni sanitarie su cui aveva messo le mani Mafia capitale, a partire dal compagno Buzzi. Buzzi, che ha manifestato l’intenzione di cantare, è quello che ha riempito di soldi parte abbondante della sinistra romana e che ha sponsorizzato – senza denari – proprio Zingaretti tanto alle Europee 2004, quanto alle Regionali 2013, quando lo stesso Buzzi esultò (»Ce l’abbiamo fatta«) alla notizia della vittoria di Zingaretti. Poi, c’è il »garone«, un maxiappalto miliardario per il cosiddetto multiservizio tecnologico nella sanità laziale: affare succulento sul quale occorre capire chi si sta muovendo dietro le quinte. Non si innervosisca, Zingaretti: è un questione di trasparenza e la Commissione Bilancio è il luogo che si è deciso di trasformare nella sede di studio degli atti sulle gare. Giovedì, quindi – conclude Storace – venga in Commissione e depositi le carte delle gare più controverse».