Sculture preziose in mostra al Braccio di Carlo Magno | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sculture preziose in mostra al Braccio di Carlo Magno

braccioE’ iniziata il 30 marzo e durerà fino al 30 giugno una mostra intitolata “Sculture Preziose. Oreficeria sacra nel Lazio dal XIII al XVIII secolo” presso il Braccio di Carlo Magno in Vaticano. Lungo l’esposizione è possibile ammirare un numero considerevole di sculture create con materiale prezioso (argento, rame dorato e bronzo) che raffigurano teste, busti o intere figure di Santi che hanno “scritto” la storia della Chiesa. Non solo figure umane ma anche simboli come Croci, oggetti di arredamento e vasi sacri sono presenti in questo percorso espositivo. La mostra si propone di far conoscere al grande pubblico una notevole porzione di capolavori, finora custoditi all’interno di monasteri e sacrestie e quindi visibili solo ad un numero ristretto di persone. Attraverso l’esposizione di queste opere d’arte si può dunque comprendere il profondo senso religioso e le varie testimonianze di fede che si sono intrecciate nel corso dei secoli. Così i curatori presentano quest’evento: “Le memorie della fede che la Chiesa custodisce sono un lascito inestimabile di civiltà e di storia, i Musei Vaticani e la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, quali enti preposti alla tutela del patrimonio storico-artistico, si sono alleati per un obiettivo che è allo stesso tempo culturale ed etico: rendere omaggio e far conoscere la bellezza di quel mirabile “museo diffuso” che è l’orgoglio del territorio laziale”. Ciò che colpisce il visitatore è la grande maestria di questi Artisti nel riprodurre piccoli o addirittura piccolissimi dettagli nella creazione della scultura. Ad aprire la mostra troviamo la statua equestre di Santo Ambrogio martire in argento fuso e cesellato proveniente dalla Concattedrale di Ferentino e tipico esempio dell’oreficeria seicentesca. Queste statue provengono prevalentemente dalle Diocesi laziali, dall’Abbazia di Casamari e quella di Montecassino, oltre che da alcuni Comuni ed istituti religiosi. L’individuazione di questi capolavori è stata possibile grazie ad un lavoro certosino svoltosi presso gli Archivi Catalogo e Fotografico della Soprintendenza ed anche per mezzo dell’elaborazione del materiale durante la catalogazione curata dalla CEI. I secoli che vedono la realizzazione di queste magnificenze sono quelli che vanno dal XIII al XVIII e mostrano una varietà di tecniche e culture artistiche dal tardo medioevo al tardo barocco. Durante la “selezione” delle opere da esporre si è approfondito anche l’aspetto relativo alla ricerca iconografica ed etnologica al fine di sottolineare l’importanza che questi oggetti hanno avuto e continuano ad avere nei luoghi di provenienza ed il profondo valore artistico e religioso che viene loro attribuito. Inoltre si è cercato di privilegiare la qualità più che la quantità per mettere in ulteriore evidenza la maestria di Artisti che, seppur rimasti anonimi in certi casi, hanno saputo mostrare una genialità assai rara che li ha portati ad essere all’altezza nell’interpretazione della cultura della loro epoca. La mostra è curata dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio in collaborazione con i Musei Vaticani e gli Uffici Beni Culturali delle Curie. L’ingresso è gratuito. Stefano Boeris

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