Mafia capitale, Alemanno: "Io estraneo, mai conosciuto Carminati" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia Roma, Alemanno: “Io estraneo, mai conosciuto Carminati”

Si è detto «completamente estraneo rispetto ad ogni ipotesi di reato e alle connivenze che mi vengono attribuite nell’indagine Mafia Capitale» ed ha ribadito più volte «di non aver mai conosciuto personalmente Carminati», neanche nel periodo di detenzione di entrambi nel carcere romano di Rebibbia, «perchè appartenevamo a due ambienti contrapposti fin dagli anni 70, la destra istituzionale e quella eversiva». L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, indagato per l’inchiesta Roma Capitale e ascoltato oggi durante una lunga audizione in Commissione parlamentare Antimafia, ha presentato una relazione e risposto alle domande di deputati e senatori, fornendo la sua versione dei fatti. Alemanno ha chiarito che, dopo la pubblicazione dell’articolo dell’Espresso «I quattro re di Roma», nel dicembre 2012, chiese personalmente a tutti i propri collaboratori provenienti da una militanza giovanile di destra se avessero rapporti di qualche genere con Carminati. «Le risposte da parte di tutti sono state nettamente negative», ha sostenuto l’ex primo cittadino della capitale «e basta leggere le intercettazioni di Carminati per constatare non solo l’assoluta assenza di un contatto diretto con il sottoscritto, ma il tono di massimo disprezzo con cui parlava di me ad altri interlocutori». Anzi, Alemanno ha fatto notare come la sua amministrazione si sia impegnata per contrastare la criminalità organizzata sul territorio e combattere ogni forma di mitizzazione della Banda della Magliana, tra l’altro creando un Dipartimento per la Sicurezza sotto la regia del generale Mario Mori. Era semmai Salvatore Buzzi ad avere un ruolo di primo piano in Campidoglio, ha fatto sapere Alemanno. «Quando mi sono insediato come sindaco – ha spiegato – Buzzi si presentava come punto di riferimento imprescindibile, quasi un monopolista, nei diversi campi di lavoro in cui poteva operare la cooperazione sociale. Nella prima parte del mio mandato ho cercato di ridimensionare il ruolo egemone della cooperativa 29 giugno, ereditato dalle precedenti amministrazioni. E se non fosse avvenuta la retata del 2 dicembre scorso, tutto lascia credere che il percorso di crescita della 29 Giugno sarebbe continuato anche sotto l’amministrazione Marino». «Nè potevo immaginare, nè fu mai denunciato da alcuno – ha proseguito – che dietro all’immagine di sinistra sociale di Buzzi si nascondesse un contatto diretto con Massimo Carminati, figura problematica ed inquietante di ex protagonista della Banda della Magliana, e ancora oggi faccio fatica a comprendere il senso di questo rapporto». Alemanno ha detto di non sottrarsi ad una «severa autocritica sui metodi seguiti per scegliere i dirigenti apicali delle municipalizzate» che non furono scelti, per la gran parte, «per motivazioni politiche» ma a cui non fornì «adeguata attenzione ai metodi di selezione». Ed ha infine sottolineato come gli amministratori locali siano «abbandonati a se stessi nell’ affrontare difficilissimi compiti, con risorse sempre più scarse e partiti politici sempre più destrutturati». Le parole dell’ex primo cittadino non hanno convinto però Pd e Cinque Stelle. «Alemanno dice che la lotta alla mafia non è compito del sindaco. Noi pensiamo esattamente il contrario», ha scritto oggi su Twitter il presidente del Pd, Matteo Orfini, commentando l’audizione. Per il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, quella di oggi «è stata una audizione importante: ci sono oggettive responsabilità politiche, chi ha guidato una amministrazione si è circondato di persone e collaboratori che sono legati a quel mondo della criminalità che l’inchiesta mafia Capitale ha portato alla luce». «La tesi sostenuta da Alemanno secondo cui il sindaco non poteva sapere è francamente un tentativo di autoassolversi che consideriamo grave e politicamente colpevole», ha commentato il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella Commissione Antimafia. Mentre per i parlamentari M5S «smentire l’evidenza non aiuterà l’ex sindaco Alemanno a salvarsi dalle sue responsabilità». La Commissione Antimafia ascolterà prossimamente il boss delle cooperative Salvatore Buzzi.

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