Elezioni, per le primarie Pd è sfida Giachetti-Morassut. A breve il candidato del M5s | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Elezioni, per le primarie Pd è sfida Giachetti-Morassut. A breve il candidato del M5s

Per scaldare la competizione nel centrosinistra – e soprattutto nel Pd – e creare più interesse intorno ai candidati, prima delle primarie il 6 marzo ci saranno «un paio di confronti», il primo forse già nel weekend. Lo ha annunciato il presidente nazionale e commissario romano Dem Matteo Orfini, anticipando la sfida principale tra Roberto Giachetti – renziano – e Roberto Morassut, già assessore nella giunta Veltroni. Prima del weekend arriverà invece il nome M5S per la corsa al Campidoglio, scelto nel secondo turno delle ‘Comunarie’ online tra gli attivisti: in lizza sono rimasti in cinque dopo il ritiro della 27/enne studentessa Annalisa Bernabei. Nel centrosinistra intanto si discute anche per la richiesta della comunità cinese di Roma di incontrare i candidati alle primarie, dopo le polemiche per la partecipazione dei connazionali di Milano alla selezione che ha scelto il candidato sindaco Giuseppe Sala. «Il confronto ci sarà come già stabilito – ha detto Giachetti sui dibattiti annunciati -. Ma tutti gli italiani non solo i romani sono stufi delle risse. Serve una campagna elettorale diversa, serena nei modi e determinata nelle decisioni». Il vicepresidente della Camera ha poi rivendicato di essere «estraneo al peggio che il Pd romano ha messo in campo in questi anni». Secondo Morassut, se c’é confronto tra i candidati la gente partecipa, ma «se non si discute non è che uno può litigare artificiosamente». Altro tema, il programma. «I programmi per le primarie si presentano l’ultima settimana – ha risposto Giachetti a M5S – e segnalo che chi ci accusa di non avere un programma al momento non ha nemmeno un candidato». «Il mio programma è invece ‘work in progress’ – così Morassut -, naturalmente ci sono già delle idee generali e le primarie servono a dettagliare i programmi». Ci sono poi gli incontri con i candidati chiesti dalla comunità cinese e criticati a destra da Giorgia Meloni. «Servono proprio per far votare la gente consapevolmente ed evitare le polemiche di Milano» sui cinesi in fila, dice il presidente della comunità romana Marco Wong. Intanto M5S riunisce al grido di ‘onestà, onestà’ oltre 250 tra candidati al Campidoglio (49, cinque dei quali per il posto di sindaco), eletti italiani ed europei ed attivisti e promette che in settimana si saprà il nome dello sfidante. Annalisa Bernabei, candidata che rinuncia alla corsa ma resta in lizza come consigliere, smentisce qualsiasi pressione. «Possiamo cambiare la storia», spiega la senatrice Paola Taverna. Nessuna paura di vincere, dicono tutti.

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