Mafia capitale, Sabella: "Ora trasparenza nelle concessioni per le spiagge" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia, Sabella: “Ora trasparenza nelle concessioni per le spiagge”

C’è chi fa jogging e si volta a dare un’occhiata, chi si ferma in macchina o con la moto per vedere con i propri occhi ciò che ha visto sui giornali o in televisione. Il day after l’apertura dei varchi per l’accesso in spiaggia sul lungomare di Ostia è fatta però di polemiche e promesse, di ricorsi e battaglie legali. Ora nel piano dell’assessore capitolino alla Legalità, Alfonso Sabella, non ci sono solo i varchi e i chioschi abusivi da abbattere ma anche una revisione delle concessioni ai gestori degli stabilimenti. «Non ci vuole alcuna legge – afferma -, serve solo qualche strumento urbanistico. Ci sono una serie di misure amministrative che vanno poste in essere, probabilmente già la prossima stagione potremmo avere uno splendido litorale a Ostia». Il clima negli stabilimenti, in particolare quelli che l’ordinanza municipale obbliga ad aprire i varchi, è in fibrillazione, con gli avvocati che fanno da spola da un lido ad un altro. Di ora in ora arrivano ricorsi e sentenze del Consiglio di Stato che sospendono abbattimenti e lavori sui varchi. I titolari di alcune strutture hanno già detto che chiederanno i danni. «A Castelporziano il rischio è limitato e comunque il gioco vale la candela – sottolinea Sabella -. Il rischio sui chioschi è prossimo allo zero, sono oggettivamente abusivi e andavano tirati giù, poi se si è fatto qualche errore nell’esecuzione vedremo, pagheremo i danni, meglio correre questo rischio che mantenere quel degrado. Sui varchi, invece, vedremo. Noi riteniamo di aver agito in rispetto delle regole, quella non è proprietà privata, il mare è di tutti, i varchi devono restare aperti». Il Campidoglio, dunque, tira dritto, tanto che nei prossimi giorni si attendono nuovi blitz sia a Castelporziano sia sul lungomare. L’assessore, voluto fortissimamente dal sindaco nonchè commissario del Municipio di Ostia Ignazio Marino proprio per contrastare l’illegalità in seguito allo scandalo di Mafia Capitale, parla chiaro. «Aver disposto una maggiore trasparenza nell’operato della pubblica amministrazione e aver dato un supporto tecnico ai colleghi della giunta sul piano di alcune procedure può aver dato fastidio a tante persone – ribadisce -, a quelli che vogliono continuare col malaffare e l’indifferenza. Ma io non mollo». A non mollare sono anche i gestori dei chioschi che, attraverso il Consorzio che li rappresenta, denunciano che «la ruspa della legalità si è abbattuta su una situazione che ad oggi non è stata definita illegale da tutti i gradi di giudizio». E si preparano all’ennesima «battaglia legale».

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