Opera, Fuortes: "Problemi risolti definitivamente" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Opera, Fuortes: “Problemi risolti definitivamente”

Il risanamento e lo sviluppo del Teatro dell’Opera di Roma «va davvero bene e procede secondo gli indirizzi impostati lo scorso anno e legati alle decisioni del Cda e agli accordi con i sindacati». Lo ha annunciato il sovrintendente Carlo Fuortes, aggiungendo che «questo risultato è stato possibile grazie all’adesione alla legge Bray che, con un rigoroso piano di risanamento, ci ha permesso di accedere a un finanziamento statale di 25 milioni di euro, dei quali, con l’arrivo della seconda trance, ne sono già stati versati 20,6, così che i problemi gravi che si erano creati sono ormai risolti definitivamente». Fuortes ha detto che sono stati «ripianati del tutto i debiti con gli artisti, che ora vengono pagati subito, a scadenza di contratto, e che è stato fortemente attenuato il contenzioso finanziario con i fornitori, pagato l’erario e gli istituti previdenziali», confermando così che il bilancio 2014 sarà chiuso in pareggio, grazie anche a costi di gestione scesi di 10 milioni di euro rispetto al 2013, mentre quello del 2015 riserva delle sorprese, soprattutto dovute a una risposta del pubblico che ha superato le più rosee previsioni, registrando per il primo trimestre, un 61,4% in più di biglietti venduti e +1,8 milioni di incassi, rispetto all’anno precedente, grazie anche a un aumento dell’offerta, a più produzioni e molte più rappresentazioni (57 in più solo quelle d’opera lirica, che erano 80 per 11 produzioni e sono diventate 137 per 15). Il sovrintendente, sottolineando di non considerare questo un punto di arrivo, sicuro che si possa fare ancora meglio, ha ricordato che nel 2013 la Fondazione Teatro dell’Opera era sull’orlo del fallimento, gravata da un indebitamento netto che sfiorava i 30 milioni di euro e un bilancio d’esercizio in perdita per quasi altri 13: «Il nostro teatro era diventato una sorta di metafora della mala gestione italiana, con paragoni che ci avvicinavano all’Alitalia e situazioni simili. Cosa che non poteva farci piacere. Per questo abbiamo operato per invertire la tendenza ma non immaginavamo di raggiungere questi risultati in solo tre mesi d’esercizio, anche se si tratta di quelli più ricchi e importanti, cui comunque siamo sicuri si aggiungeranno i successi della stagione di Caracalla, grazie a un teatro che funziona con regolarità e l’impegno di tutte le sue componenti, dimostrando su quali potenzialità possa contare». L’innovazione ha riguardato tutto il sistema del teatro, che ha adottato una nuova politica di promozione, specie verso il mondo dei turisti sfruttato sinora malamente, e sta creando una nuova fidelizzazione del pubblico, aiutata dall’arricchimento del cartellone, le cui proposte, oltre alla parte sostanziale riservata alla lirica classica, al repertorio con le sue novità e riprese, forte delle potenzialità di un teatro come questo si aprirà alle necessità e richieste della città e del pubblico di oggi, tanto che anche per questo è stato nominato un secondo direttore artistico, Giorgio Battistelli, oltre a Alessio Vlad. E quanto all’apertura al nuovo, Fuortes ha anticipato due appuntamenti, «I was looking at the ceiling’, quasi un musical di Adams, e la classica »Mahagonny« di Weill diretta da Axelrod, e detto che la nuova stagione 2015-16 sarà presentata a giugno.

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