Coltiva marijuana per la madre malata: condannato | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Coltiva marijuana per la madre malata: condannato

La madre è gravemente malata e il medico le prescrive derivati cannabinoidi per alleviarle il dolore. Il figlio, 25 anni, non riesce ad ottenerla per vie legali e decide allora di coltivare in casa 4 piantine di marijuana. Il 13 aprile è stato condannato ad un anno di carcere per avere coltivato erba per finalità terapeutica. A denunciare il caso di «palese ingiustizia e disumanità dell’attuale legge sulle droghe» è Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone. «Il giovane, orfano di padre dall’età di 12 anni – spiega Gonnella – si è ritrovato con una madre affetta da gravi patologie (hiv, epilessia farmacoresistente, depressione, cirrosi, altro). Non essendo riuscito a procurarsi i cannabinoidi prescritti dal medico ha deciso di alleviare i dolori della mamma producendo l’erba a casa». «In totale buona fede ha palesato in rete i suoi disagi nell’approvvigionamento del farmaco. Si è dedicato totalmente alla madre. Ha messo su poche piantine per curare, somministrare la cura alla madre ed è stato condannato perchè ritenuto spacciatore di professione». «Nonostante sia stata prodotta copiosa documentazione, a partire dalla prescrizione medica dei derivati cannabinoidi e dall’avvio della procedura di importazione, è giunta la condanna», aggiunge Gonnella. «Nelle motivazioni – spiega ancora il presidente di Antigone – seppur succintamente si ammette che vi siano ‘nobili motivì della detenzione di marijuana autoprodotta per provvedere ‘a procurare la sostanza stupefacente necessaria alla madrè». «La legge sulle droghe va radicalmente cambiata. Non è possibile in un solo colpo rovinare due vite nel nome di un proibizionismo violento cieco e sordo», conclude Patrizio Gonnella.

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