Assemblea capitolina, Pomarici espulso dall'aula e sospeso per due sedute | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Assemblea capitolina, Pomarici espulso dall’aula e sospeso per due sedute

Di certo non sarà il primo leghista a ricevere un cartellino rosso. Illustri ‘guerrieri di Legnanò lo hanno anticipato chi con frasi choc, chi addirittura brandendo spigole in Parlamento. Ma oggi Marco Pomarici, consigliere comunale di Roma, conquista il primato di essere il primo esponente del Carroccio ad essere espulso e ‘squalificatò per due sedute dall’Aula Giulio Cesare. Motivo: aver mandato a quel paese la presidente dell’assemblea capitolina Valeria Baglio. Questo pomeriggio in Campidoglio si è riunito il consiglio comunale per dare l’ok definitivo al piano regolatore delle antenne di telefonia mobile. Ma un battibecco tra la presidente dell’Aula e l«onorevolè Pomarici ha mandato in tilt i lavori dell’assemblea. L’esponente leghista, ‘uomo fortè di Matteo Salvini a Roma, si è lasciato sfuggire anche un ‘a quel paesè, più colorito, rivolto allo scranno della presidenza. »Eravamo in fase di votazione – racconta Pomarici, tra l’altro ex presidente dell’assemblea capitolina durante l’era Alemanno – Un voto che però non terminava visto che il tempo della campanella si è prolungato per un tempo esagerato. Ho chiesto quindi la parola per intervenire a fini regolamentari e sottolineare che si trattava di un comportamento scorretto. E così facendo la Baglio dimostrava di essere la presidente non di tutti. Ma mentre parlavo mi è stata tolta la parola«. »Non permetterò a nessuno di avere atteggiamenti scorretti verso l’Aula – commenta a caldo la Baglio che ha invitato più volte l’esponente leghista ad abbandonare gli scranni del consiglio comunale – Bisogna utilizzare un linguaggio adeguato quando ci si rivolge al presidente. Non possiamo permettere di avere atteggiamenti scorretti. Consigliere Pomarici lei è espulso«. E di tutta risposta riceve un »Io non me ne vado. Sto qua seduto«. Da qui lo stallo in assemblea capitolina. Pomarici, che non ha voluto minimamente abbandonare il suo scranno, ha anche partecipato al voto di qualche ordine del giorno collegato alla delibera. Votazione che però è stata annullata visto che lui era stato espulso dall’Aula. Alla fine il leghista ha ricevuto due giorni di ‘squalificà. L’ufficio di presidenza dell’assemblea capitolina ha condannato Pomarici per il suo »atteggiamento irriguardoso e provocatorio con l’aggravante di aver impedito, non allontanandosi, la ripresa dei lavori rallentando una delibera importante per i cittadini che avrebbe potuto essere approvata oggi. È un segnale di tenere un comportamento consono al ruolo di consigliere che viene dato a tutta l’Aula«. Le opposizioni vanno all’attacco. »Questa assemblea capitolina somiglia sempre più alla Piazza rossa di memoria sovietica« chiosa Giordano Tredicine di Forza Italia. Il capogruppo della Lista Marchini Alessandro Onorato rivolgendosi alla Baglio in Aula le dice »Presidente lei ama fare la maestrina. Noi stiamo in assembla capitolina, non siamo nel salotto di casa sua dove stabilisce di fare quello che vuole. Vergogna!« mentre l’ex vicesindaco Sveva Belviso ora consigliere dell’Altra Destra tuona alla maggioranza »Dovreste rispettare voi quest’Aula«. Intanto il piano regolatore delle antenne contro l’elettrosmog slitta ancora una volta. Sarà votato giovedì prossimo. »Di certo non è una pagina edificante« ha commentato il coordinatore della maggioranza in Campidoglio Fabrizio Panecaldo.

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