Incendio Fiumicino, situazione verso la normalità ma rischi per la salute. Lavoratori in sciopero | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Incendio Fiumicino, situazione verso la normalità ma rischi per la salute. Lavoratori in sciopero

– Sos salute al Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, dove nell’aria c’è ancora l’odore acre dell’incendio che mercoledì notte ha devastato l’area commerciale e alcune strutture operative. Gli operatori aeroportuali indossano ancora le mascherine e diversi di loro «nei giorni scorsi hanno fatto ricorso alle cure mediche nel Pronto soccorso dell’aeroporto, accusando secchezza della gola, mal di gola, addirittura nausea, gonfiori e in alcuni casi hanno persino vomitato», spiega un sindacalista. Così per chiedere maggiori garanzie, tutele e sicurezza, ed esprimere preoccupazioni riguardo la salute dei lavoratori, nello scalo romano stamani per circa due ore hanno scioperato alcuni addetti al Terminal 3, su iniziativa dei sindacati di categoria della Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, presenti anche la Cub Trasporti e l’Usb. Con le bandiere delle diverse organizzazioni sindacali i manifestanti, circa una cinquantina, tra cui addetti ai check-in, alle pulizie e personale di negozi distrutti dal rogo, alcuni con la mascherina indossata, si sono radunati davanti all’ingresso del T3, prima di sfilare fino al Terminal 1 scandendo slogan come «Non vogliamo scegliere tra la salute e il lavoro». E mentre la situazione operativa nello scalo, che non ha subito particolari ripercussioni per lo sciopero, marcia sempre verso una progressiva normalità, fatta eccezione per la presenza ancora di cancellazioni di voli e per la preoccupazione per l’aria non proprio salubre. Oltre a sensibilizzare «tutti i lavoratori», i sindacati chiedono «verifiche per la sicurezza della salute dei lavoratori: »I Ministeri della Salute, Lavoro e Trasporti intervengano – ha riferito Antonio Amoroso, sindacalista nazionale della Cub-Trasporti – non è possibile che il principale sito produttivo dell’Italia centro-meridionale soffra di precarietà, di disoccupazione e ora, addirittura, della mancanza delle condizioni minime di sicurezza e di salute per i lavoratori e per i passeggeri«. Adr sulla questione della salubrità degli ambienti ha diffuso una nota redatta da Massimo Gismondi, medico competente del lavoro di Adr Spa, in cui viene sottolineato che, dopo alcuni prelievi nei punti critici del t3, »all’aeroporto di Fiumicino non c’è nessun rischio per la salute e tutti i parametri sono nettamente inferiori a quelli previsti dalla normativa nazionale ed internazionale per l’esposizione di lavoratori in un turno di 8 ore«. Il monitoraggio proseguirà anche nei prossimi giorni: e difatti il laboratorio mobile, per conto della società Hsi Consulting, staziona dal pomeriggio davanti ad uno degli ingressi del T3 per i campionamenti. Anche dai primi controlli della Asl non emergerebbero situazioni di rischio. La Prefettura di Roma ha comunque convocato nel pomeriggio Enac, Adr, AslRmD, Filt Cgil, Fit Cisl Reti, UilTrasporti, Ugl e Usb in merito alle »criticità segnalate dal personale in servizio«. Per la terza volta, in sei giorni, il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha compiuto un sopralluogo in aeroporto proprio mentre era in corso l’agitazione sindacale. »Non ho l’autorità per intervenire sui casi di intossicazione di cui si è parlato – ha detto – ma oggettivamente come autorità sanitaria mi preoccupo; bisogna fare un intervento di sanificazione dell’area coinvolta nell’incendio. C’è ancora un problema di sicurezza: si possono trovare comunque alternative come spostare i voli low cost, a Ciampino, oppure si fanno funzionare meglio altri terminal; la cosa da evitare è questa contrapposizione con passeggeri e lavoratori in un luogo insalubre, perchè si sente«.

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