Monterotondo, l'ospedale Gonfalone è salvo: l'annuncio del Comune | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Monterotondo, l’ospedale Gonfalone è salvo: l’annuncio del Comune

«Il SS Gonfalone è salvo. Non solo. Grazie a cospicui finanziamenti, soprattutto regionali, il nosocomio eretino sarà ristrutturato in tempi brevi e dotato di un nuovo reparto. I complessivi tre milioni di euro in arrivo (2,1 dalla regione, 900mila dalla Asl Rm/G) serviranno infatti ad adeguare e a potenziare la struttura a cominciare dal Pronto soccorso, e a realizzare il Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura. Inserito nel piano sanitario varato dalla Giunta Zingaretti in vista del Giubileo straordinario annunciato da papa Francesco (8 dicembre 2015 – 30 novembre 2016), il SS Gonfalone, unico ospedale della provincia, rientra infatti nel novero delle dodici strutture sanitarie della rete d’emergenza regionale beneficiarie di finanziamenti per l’adeguamento strutturale, che insieme ai fondi destinati al rinnovo del parco ambulanze, al potenziamento dell’elisoccorso e all’ampliamento delle deroghe allo sblocco del turn over del personale, portano l’impegno regionale a complessivi 88 milioni di euro». Così in una nota il Comune di Monterotondo. «Brevissimi i tempi degli interventi – prosegue la nota – l’adeguamento strutturale dovrà essere realizzato entro l’inizio del Giubileo. Resteranno operativi i reparti di chirurgia, ortopedia e ginecologia e prevista l’apertura delle sale operatorie anche al sabato. L’unica incertezza riguarda il punto nascite, servizio che non raggiungendo il numero di parti annui fissato dai parametri ministeriali risulterebbe prossimo (fine giugno) alla cessazione delle attività». «La Regione ha mantenuto le promesse – afferma il sindaco Mauro Alessandri – rivelandosi interlocutore attento e perfettamente consapevole della centralità dell’ospedale di Monterotondo, della sua insostituibile funzione di risposta alle esigenze e alle emergenze sanitarie di un territorio enorme, che comprende periferie romane, comuni tiberini e nomentani e parte della provincia di Rieti. Dopo i primi anni di dura lotta contro il famigerato decreto 80 della Polverini, che condannava inopinatamente alla chiusura il SS Gonfalone e di serrato, costruttivo confronto con l’amministrazione Zingaretti, oggi possiamo finalmente annunciare che il nostro ospedale non solo è salvo ma diventerà a breve migliore, chiudendo finalmente nel migliore dei modi un’intensa mobilitazione che ha coinvolto profondamente le istituzioni e l’intera città e di cui possiamo, perciò, essere tutti giustamente orgogliosi e soddisfatti».

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