2 giugno, la Camera resta aperta per la cerimonia 'Servizio civile' e per la gente | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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2 giugno, la Camera resta aperta per la cerimonia ‘Servizio civile’ e per la gente

Semplici cittadini, curiosi di vedere di persona quel palazzo delle istituzioni visto mille volte in tv, e poi i giovani che le istituzioni le hanno ‘aiutatè in prima persona grazie all’esperienza del Servizio civile: oggi Montecitorio, in occasione della festa del 2 Giugno, è stato una volta di più «la casa di tutti gli italiani». Parola della presidente della Camera Laura Boldrini, che ha voluto tradurre in fatti quella che, ha spiegato, è una priorità sua e del capo dello Stato: «ricostruire un rapporto di fiducia con il popolo italiano», anche alla luce della scarsa affluenza registrata di recente alle urne: «L’astensionismo – ha affermato – è la cosa più terribile. Noi dobbiamo motivare i giovani a essere parte del nostro assetto politico istituzionale». Ecco perchè oggi, in una edizione speciale di ‘Montecitorio a porte apertè, l’Aula è stata invasa da circa mille ragazzi in maglia bianca per la cerimonia ‘Servizio civile, giovani per un’Italia solidalè. Ragazzi da tutta Italia hanno incontrato, oltre a Boldrini, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario Luigi Bobba, e hanno avuto la possibilita di raccontare dagli scranni le loro esperienze, le loro aspirazioni, i loro timori. Una opportunità, il Servizio civile, che Poletti crede vada estesa «a un numero più ampio possibile di giovani. Pur non essendo uno strumento per combattere la disoccupazione – ha aggiunto – può contribuire a innalzare il livello delle competenze e di occupabilità». E anche per questo, ha sottolineato Boldrini «non è uno spreco ma un investimento utile e perfino conveniente perchè il servizio civile copre aree di intervento sociali sulle quali dovrebbero agire altri attori pubblici» ma soprattutto smentisce i luoghi comuni su una Italia «irrimediabilmente viziata dall’egoismo: anche voi assolvete al dovere di difendere la patria, perchè siete impegnati nella difesa del patrimonio artistico e ambientale del Paese. Siete impegnati per la pace. Lo fate volontariamente con un atto di generosita per cui la nazione intera deve esservi grata». Un passaggio che ha «commosso alle lacrime» Giulia, 30 anni, di Vicenza: «Il 2 giugno, quando si dà largo spazio alla difesa armata, sentire ringraziare in questo palazzo noi che siamo la difesa non armata e non violenta, che deriva dall’obiezione di coscienza – ha commentato – è stato emozionante». Ma c’è anche Valentino, 26 anni, di Fasano (Brindisi), che ha svolto il suo servizio in Russia, aiutando i senzatetto: «Mi ha lasciato una ‘retè – ha raccontato – un gruppo di cittadinanza attiva e non una formazione per trovare lavoro». Ma oggi sono stati molti anche i semplici cittadini che hanno fatto la fila per entrare nel ‘cuorè della politica italiana: dalle 15 alle 20 sono state moltissime le persone che, in gruppi, hanno varcato i portoni dalle 15 alle 19,30. «Sono in citta per il ponte, sono molto curioso» afferma Giuseppe, 75 anni, di Bologna. Anche per Marinella, 36 anni, da Palermo, è la «prima volta alla Camera: oggi che è 2 Giugno poi, ha un valore particolare». Ma c’è anche chi è nato e cresciuto a Roma ma non ha mai varcato l’antico portone: «Ci passo sempre davanti ma non mi è mai capitato – afferma Isabella, 45 anni – A Roma, dove si entra si trovano cose belle».

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