Incidente Roma, si cerca il quarto uomo ma la tensione resta alta. Cassonetti bruciati fuori al campo della Monchina | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Incidente Roma, si cerca il quarto uomo ma la tensione resta alta. Cassonetti bruciati fuori dal campo rom della Monchina

Chi indaga non ha dubbi che al volante ci sia stato il minorenne. Il cellulare trovato al posto di guida era il suo e l'auto era utilizzata abitualmente dal 17enne

Manca ancora qualche tassello per completare definitivamente il puzzle sulla vicenda dell’auto pirata che la scorsa settimana ha travolto 9 persone alla periferia di Roma, uccidendo una donna. Con i fermi di ieri dei due fratelli di 17 e 19 anni non si concludono le indagini della Squadra Mobile di Roma, diretta da Luigi Silipo. Si fa sempre più strada l’ipotesi che quella sera nella macchina ci sia stato un quarto uomo, probabilmente sul sedile posteriore accanto alla 17enne bloccata dalla polizia poco dopo l’investimento. Per questo gli inquirenti stanno ascoltando testimoni e aspettando accertamenti tecnici, come sulle impronte digitali, per avere la certezza sul numero delle persone a bordo e stabilire l’identità di una eventuale quarta persona. Chi indaga non ha dubbi che al volante ci sia stato il minorenne. Il cellulare trovato al posto di guida era il suo e l’auto era utilizzata abitualmente dal 17enne. Ancora da chiarire, invece, i motivi per cui non si è fermato all’alt della polizia fuggendo a tutta velocità: se semplicemente perchè senza patente o nascondeva altro. Al momento gli inquirenti escluderebbero che ci siano questioni legate alla camorra o in generale alla criminalità organizzata. E mentre già domani ci saranno probabilmente gli interrogatori di garanzia dei due fratelli, rimane alta la tensione attorno ai campi nomadi di quel quadrante della città. Nella notte sono andati a fuoco due grossi cassonetti nei pressi dell’ingresso dell’insediamento della Monachina, dove vivevano i tre ragazzi fermati con l’accusa di concorso in omicidio volontario. Gli abitanti del campo avrebbero detto che qualcuno ha tirato nei cassonetti delle bottiglie molotov. Dai primi rilievi le cause rimangono imprecisate: non sarebbero state trovate tracce evidenti riconducibili a un gesto doloso ma comunque non si esclude nessuna pista. Domani inoltre si preannuncia una giornata ‘caldà in quella zona. Nel pomeriggio è in programma una manifestazione dei comitati di quartiere, a cui aderisce Casapound, fuori dalla stazione metro di Battistini, dove è avvenuto l’investimento, «per protestare contro il degrado e chiedere la chiusura dei campi di via Cesare Lombroso e via della Monachina». Un’iniziativa contestata dai movimenti. «Non possiamo accettare che si continui a fare campagna elettorale sulla pelle dei morti, come abbiamo visto fare a troppi sciacalli – spiega in una nota DegageOccupato SapienzaClandestina – Abbiamo intenzione di impedire che quel presidio compia l’ennesimo scempio della memoria di Cory. Per tutto questo gli antirazzisti e i cittadini del territorio si muoveranno verso Battistini per impedire questa vile manifestazione fascista».

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