Incendio Fiumicino, il rogo pesa ancora: operatività dell'aeroporto ridotta al 60% | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Incendio Fiumicino, il rogo pesa ancora: operatività dell’aeroporto ridotta al 60%

Inizio d’estate difficile all’aeroporto di Fiumicino. A poco più di un mese dall’incendio che ha distrutto il Terminal 3 del primo aeroporto del Paese, dalla mezzanotte di venerdì verrà ridotta l’operatività dello scalo dall’80% al 60% e verrà chiusa l’area partenze T3 mentre Alitalia già da domani sposterà tutte le operazioni di check in per tutti i suoi voli al terminal 1. Idem per i voli di Etihad Airways. Una decisione presa dall’Ente nazionale per l’aviazione civile per garantire la sicurezza dello scalo, già oggi congestionato, ma che, con quasi un volo cancellato su due, rischia di creare non pochi disagi ai passeggeri con la stagione turistica alle porte. La riduzione avverrà in maniera graduale, d’intesa con la prefettura di Roma viste «possibili problematiche di ordine pubblico» e per «mitigare» i disagi dei passeggeri. La decisione dell’Enac era nell’aria. Due giorni fa il presidente dell’Ente Vito Riggio, presentando al consiglio di amministrazione dell’Ente un’informativa sull’operatività dello scalo ad un mese dall’incendio (avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 maggio), aveva espresso preoccupazione per la limitazione imposta dal sequestro preventivo del Molo D (deciso dalla procura di Civitavecchia il 26 maggio) e avvertito che, senza l’utilizzo completo di tutte le infrastrutture aeroportuali, l’Enac sarebbe stato costretto ad «ipotizzare un’ulteriore limitazione dell’operatività dello scalo». Il provvedimento dell’Enac arriva in risposta ad una richiesta del gestore Aeroporti di Roma con l’obiettivo di garantire gli standard di servizio. Adr si è trovato infatti a dover gestire l’afflusso crescente di viaggiatori, mediamente 120-130 mila al giorno: nell’ultimo mese, secondo l’Enac, circa 3 milioni di passeggeri sono transitati dallo scalo di Fiumicino. Il sequestro del Molo D, da dove partono i voli per l’Europa, ma da cui si accede anche alle aree extra Schenghen, ha comportato una riduzione dei varchi di imbarco da 47 a 33. In vista dell’aumento dei passeggeri con la stagione estiva, dunque, il timore è che l’infrastruttura rimanente sia messa in seria difficoltà con potenziali impatti sulla sicurezza, nonchè sull’efficienza e qualità del servizio. Nella comunicazione inviata ad Adr, l’Enac spiega che la decisione di ridurre l’operatività risponde ad un «principio precauzionale in ordine al mantenimento di una gestione operativa in sicurezza che potrebbe essere compromessa dalla congestione o sovraffollamento delle aree attualmente utilizzate». L’operatività di Fiumicino era stata ridotta al 50% nel giorno dell’incendio e gradualmente ripristinata fino alla piena operatività decisa il 25 maggio: il sequestro del Molo D ha però portato l’Enac a ridurla nuovamente all’80%, e tale è rimasta dal 27 maggio.

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